La felicità è molto semplice, perciò sfugge a tutti: occorre fare ogni cosa con contentezza.
Pertanto, un individuo può dirsi felice solo quando ha acquisito la convinzione e la capacità di risolvere i problemi esistenziali perché in questo modo non ne resta sopraffatto come accade alla gran parte delle persone.
Occorre acquisire la convinzione che i problemi hanno già in sé la soluzione e bisogna accettarli e affrontarli senza farsi bloccare dall’ansia e dalla paura.
Purtroppo, quasi tutte le persone, di fronte a uno spiacevole imprevisto, si sentono nervose e irascibili, e in questo modo perdono la lucidità mentale e la capacità di ragionare e di trovare la soluzione.
È possibile restare fondamentalmente calmi e sereni anche di fronte a diverse difficoltà che si presentano tutte assieme, o una dietro l’altra, soltanto se siamo entrati nell’ottica che gli errori, gli ostacoli, i contrattempi, le complicazioni e i problemi in generale, fanno parte della vita e sono le nostre inevitabili sfide quotidiane grazie alle quali diventiamo più forti e resilienti e grazie ad essi, cresciamo, miglioriamo e prosperiamo.
In poche parole, dobbiamo accogliere le difficoltà quasi con fervore e provare piacere ad affrontarle, forti della nostra contentezza (fiducia) interiore e consapevoli dei benefici che ne conseguono, anziché farci sopraffare dall’ansia e dalla paura
Ovviamente, l’atteggiamento mentale di contentezza non si può acquisire dall’oggi al domani, ci vuole tempo per assimilarlo e implementarlo, ma sapere come stanno le cose, è sicuramente il punto di partenza e rappresenta già un buon vantaggio.
Lo stato di contentezza interiore previene e cura ogni genere di problemi e rende la vita piacevole e degna di essere vissuta. La contentezza interiore è una sensazione inconsapevole di fiducia e ottimismo verso la vita.
La contentezza non te la puoi imporre, ti ci devi abituare. La contentezza scaccia la scontentezza e migliora l’autoimmagine e l’autostima.
Il saggio “La leva del benessere e della felicità” tratta dei poteri impliciti della contentezza, ma è utile anche a chi non è convinto dei pregi della contentezza interiore poiché vi troverà comunque descritte le strategie basilari per riuscire nella vita e sentirsi bene.
Non a caso si dice che “Chi si accontenta gode”, ossia è felice. La contentezza coincide, infatti, con il senso di gratitudine verso la vita. I vantaggi che si hanno da tale atteggiamento mentale sono enormi perché la contentezza comporta fiducia in se stessi e ottimismo che sono i fattori più importanti del successo, del benessere e della felicità.
Accontentarsi non è un termine spregiativo o riduttivo, ma esattamente l’opposto, perché solo le persone sagge ed equilibrate sono in grado di apprezzare le cose che sono riuscite a conquistare e sanno godersi la vita. E solo i saggi sanno che noi soffriamo non a causa di ciò che ci accade, ma per le opinioni che ci facciamo sulle cose che ci sono capitate.
La massa ha in genere una brutta opinione dello stress, ma in realtà soltanto dopo aver superato una crisi o aver seguito un corso molto impegnativo e stressante, facciamo l’esperienza che veramente serve nella vita e diventiamo più sicuri di noi stessi, più abili e più capaci.
Tutto il segreto per riuscire nella vita ed essere felici sta nel trasformare volontariamente il negativo in positivo, ossia occorre accettare la realtà che non ci piace perché in questo modo la situazione si raddrizza automaticamente.
Accettare la realtà significa proprio accontentarsi della situazione attuale. Ed infatti, se sei scontento attiri soltanto dispiaceri perché manca la sintonia tra i due emisferi cerebrali. Soltanto se sei contento, godi pienamente sia della lucidità mentale, sia della creatività.
La felicità è molto semplice e perciò sfugge a tutti: occorre fare ogni cosa con contentezza. Questo è il più grande segreto per riuscire brillantemente nella vita.