Helga è la proprietaria di un bar, di quelli dove si beve forte.
onseguentemente il prezzo sale, quindi arrivano anche i gestori dei Fondi pensione a comprare, attirati dall’irresistibile combinazione di un bond con alto rating, che rende tanto e il cui prezzo sale sempre. E i portafogli, in giro per il mondo, si riempiono di Sbornia Bond.
A questo punto Helga, per trovare i soldi, comincia a chiedere ai clienti di pagare i loro debiti. Il che è ovviamente impossibile essendo loro dei disoccupati che si sono anche bevuti tutti i risparmi.
Il bar fallisce e tutti gli impiegati si trovano per strada.
La banca che li ha emessi entra in crisi di liquidità e congela immediatamente l’attività: niente più prestiti alle aziende. L’attività economica locale si paralizza.
Purtroppo avevano anche investito negli Sbornia Bond, sui quali ora perdono il 90%.
Il fornitore di birra inizia prima a licenziare e poi fallisce.
Per fortuna la banca viene invece salvata da un mega prestito governativo senza richiesta di garanzie e a tasso zero.
Perché mai dovreste leggere un’altra tiritera sulla crisi, l’euro, lo spread, la finanza crudele? In effetti non è facile: una noia da rimanere stecchiti. Così l’autore di questo libro ha riunito Bottavio (in pensione da quando aveva 45 anni), i fratelli Boscoli (i guru-consulenti esperti nel senno di poi), Azzurrina (l’anziana risparmiatrice smarrita dai capelli turchini), la Bella Figheira (la private banker con l’abbronzatura effetto Ramses) e tutti gli altri protagonisti e comparse del triste spettacolo della crisi, per spiegarci come mai i nostri soldi in banca non sono esattamente in banca e a volte non si sa più neanche dove sono;
oppure che effetto può fare un quadrilione di derivati quando esplode e magari capire anche che razza di numero è un quadrilione (per farsi un’idea, si scrive 1.000.000.000.000.000.000.000.000); perché con le pensioni ci si farà un gottino di vino e poco più; perché dei Nobel per l’economia hanno mandato in fumo miliardi, ma le loro formule vincenti sono usate ancora oggi… Quindi, se per caso volete una crisi da ridere, per un po’ di sano panico preventivo; se cercate una pausa agghiacciante dalle distrazioni quotidiane; se avete la vaga sensazione che qualcosa vi sfugga quando al tiggì dicono che il peggio ormai è alle spalle… sfogliate il libro e date un’occhiata. E se proprio non vi prende, facciamo così: regalatelo al vostro consulente di fiducia. Per lo meno, dopo non vi potrà dire: “Siamo fritti. Chi l’avrebbe mai detto”.
E magari salvate anche qualcosa. Allora, buona lettura.
qui alcune anteprime audio
Inviato il 13 aprile a 10:06
un racconto molto istruttivo. si dovrebbe leggere in tutte le scuole