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La libreria stregata (Morley)

Creato il 13 luglio 2015 da Athenae Noctua @AthenaeNoctua

Qualche mese fa, su consiglio di alcune amiche, sono entrata in una libreria di cui non conoscevo l'esistenza, rimanendo immediatamente colpita dall'aura di tranquillità e quasi di raccoglimento domestico che vi si respirava, oltre che dall'ordine in cui erano disposti i libri. La scoperta di questo paradiso terrestre e l'incontro con la sua proprietaria mi ha risollevato il morale dopo che la libreria in cui ero abituata a rifornirmi è stata assorbita da una grossa catena e, inevitabilmente, ne ha assunto le modalità di organizzazione (o disorganizzazione, per meglio dire) degli scaffali e la politica della concentrazione e dei tagli che ha fatto sì che il personale non fosse reperibile che per le operazioni di cassa. Ergo consigli zero.

La libreria stregata (Morley)

Non ho raccontato questo aneddoto per lamentare una situazione socio-economica che minaccia l'editoria, né per una lode dei bei tempi andati , e nemmeno per pubblicizzare la libreria che mi ha salvata dalla delusione di cui sopra. Il fatto è che, se ho portato a casa con me La libreria stregata, appassionandomi alle riflessioni di Christopher Morley sul potere dei libri e sul loro valore nella storia e per gli esseri umani, il merito è tutto di questo negozio e della sua proprietaria, che sa come presentare i libri del suo negozio e per la seconda volta è stata determinante nelle mie scelte di lettura.
Ebbene, quel negozio così accogliente e la sua proprietaria riecheggiavano quasi nelle pagine di questo romanzo, nelle nicchie della Libreria Stregata di Brooklyn, nella cura con cui Roger Mifflin, il libraio, dispone, legge, accudisce e suggerisce i suoi volumi, dimostrando di conoscerli come parti di sé e continuamente interrogandosi sull'importanza dell'essere venditore non di mercanzie generiche, ma proprio di libri, vere e proprie anime di carta.
La libreria stregata (1948) è un thriller la cui tensione è mitigata da queste lunghe riflessioni sul libro, sul rapporto fra libraio e realtà commerciale, ma lo sviluppo dell'intrigo è strettamente legato ad esse. Un libro, infatti, è al centro della storia: Oliver Cromwell di Thomas Carlyle, testo amatissimo da Roger che, curiosamente, sparisce e riappare fra gli scaffali della Libreria Stregata nonostante la vigilanza di Roger stesso, della moglie Elena, dal vecchio terrier Bock (così chiamato in onore a Boccaccio) e la nuova apprendista libraia, la giovane e affascinante Titania Chapman. Il pubblicitario Audrey Gilbert fa il suo ingresso nella Libreria Stregata nella speranza di convincere il proprietario a promuovere con la sua agenzia il negozio e i libri che commercia, ma Roger è restio al rinovamento, e, nelle sue battaglie a difesa del valore autentico della letteratura e della convinzione che il libraio non sia un commerciante ma una sorta di medico con la missione di offrire a ciascuno il libro di cui ha bisogno, trattiene Audrey, che si appassiona alle sorti del negozio e della sua nuova impiegata. Il suo occhio vigile non tarda a scorgere i segni di qualcosa di losco che avviene nella libreria e che ha il suo centro proprio nell' Oliver Cromwell, così, sospettoso e timoroso che la bella Titania corra qualche pericolo, Audrey si mette ad indagare...

Un libro curioso, particolare, che mescola la vivacità del mistero e delle peripezie di Audrey alla profonda filosofia di Roger, portandoci nel 1919, nella tensione post-bellica da cui scaturiscono sia il desiderio di nuova cultura, che, secondo il libraio, è la naturale conseguenza di una società traumatizzata che ha bisogno di ritrovare se stessa, e il pericolo di nuove minacce. E il libro diventa, in questa situazione, lo strumento della salvezza, ma anche delle macchinazioni dei loschi individui che Audrey insegue con tenacia.
La libreria stregata, dunque, ci spinge a considerare il potere del libro, del legame affettivo che con esso si crea, della straordinaria esperienza della lettura, ricorsa a disposizione degli uomini perché essi comprendano il proprio essere e il proprio agire. La Libreria Stregata non è soltanto un negozio: è un tempio di cui Roger è sacerdote, è ospedale dell'anima in cui Roger è il medico.

Vede, i libri contengono i pensieri e i sogni degli uomini, le loro speranze e i loro sforzi e tutti i loro ruoli immortali. È attraverso i libri che la maggior parte di noi arriva a comprendere quanto la vita sia magnificamente degna di essere vissuta. [...] I libri rappresentano l'immortalità della razza, il padre e la madre di tutto quanto merita di essere nutrito nei nostri cuori. Diffondere buoni libri, seminarli in cervelli fertili, propagare la comprensione e l'amore per la vita e per la bellezza, non è questa una missione abbastanza alta per un uomo? Il libraio è realmente lo stendardo della verità.

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