E’ bianca, elegante, interattiva, mulTimediale: è la Lim. Oggi l’ho conosciuta, mi sono presentata da sola a lei senza intermediari, e subito un immenso sentimento di stima e simpatia verso gli ingegneri elettronici di tutto il mondo ha invaso il mio animo.
La Lim.
Per un attimo appena l’ho vista sono stata colta da una specie di timore reverenziale: era come se mi trovassi di fronte ad un simulacro sacro, ad un totem dell’efficacia comunicativa e didattica. Avevo paura ad accenderla, a toccare lo schermo di quel di tablet gigante: metti che fosse esplosa. La Lim è un oggetto magico che ti fa sentire un professore migliore, evoluto, multitasking; un professore con la Lim è come Clark Kent con la tutina da superman. La Lim è il super potere.
Poi si accende e si spegne con un telecomando, addirittura!
Dell’esistenza del telecomando non sapevo: così mi ero arrampicata su una sedia per accendere il proiettore che sovrasta la Lim, e in quel mentre è entrato il Maestro delle PassWord, Mr Faust che, come al solito, col suo sguardo tecnologicamente compassionevole mi ha apostrofato: ” Ma prof che fa lassù? Non sa che c’è il telecomando!”
No che non lo sapevo, Mr Faust! C’è anche la bacchetta magica, ho pensato: ho cercato di trasformare mr Faust in un cancellino ma la bacchetta magica della Lim non prevede tale funzione.
Peccato…