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La linea Fornero è chiara, avanti anche senza le parti sociali

Creato il 22 febbraio 2012 da Alessandrobaldini
La riforma del lavoro va fatta, non c'è più tempo per discussioni eterne sull'articolo 18 e se sia giusto o sbagliato modoficarlo o abolirlo, il lavoro è la prima priorità di questo paese, la più importante.
Il meccanismo bloccato del mercato del lavoro, ha creato quel circolo vizioso al quale oggi tutti assistiamo, quello nel quale la fascia d'età più propensa a spendere, non ha soldi per farlo.
Non voglio parlare di statistiche, perchè se parla anche troppo, ma facciamo una piccola analisi di tipo personale, senza avere particolati basi economiche, e tracciamo una teoria.
Se la fascia d'età quella dei giovani, che vuole fare un progetto di vita, quindi magari fare dei figli, accedere a dei servizi, comprare la casa, non ha soldi, questo meccanismo si inceppa completamente.


Quello al quale si assiste in Italia oggi, è proprio questa empasse, i giovani sono precari oppure non riescono a trovare lavoro, conseguentemente, tutto quello che potrebbe essere un ipotetico progetto di vita viene rimandato.
La discussione accesa di questi giorni sull'articolo 18, nasce alla luce del fatto che il governo Monti, nella figura del ministro Fornero, ragiona in termini di meccanismo psicologico.
Una azienda che non avverte il vincolo di un articolo 18 a tutti i costi, e quindi in presenza di una crisi è più portata a poter licenziare, è una azienda che magari è maggiormente incentivata ad assumere.
Tuttavia questo crea grandi tensioni sia a livello di sindacati che di schieramenti politici, probabilmente incerti su questa riforma, perchè preoccupati dai possibili impatti di tipo elettorale.
Tuttavia questo è un governo tecnico, e a prescindere dalla opposizione che si può creare, a tutti gli effetti agirà comunque, perchè il tempo delle decisioni rimandate non ce lo possiamo più permettere.
Ma la riforma dell'articolo 18, va vista in un quadro di riforma più ampio, quello nel quale si devono creare dei meccanismi virtuosi ed elastici a livello di riforma del mercato del lavoro stesso.
Inutile fare una riforma delle pensioni, o una eventuale riforma dell'articolo 18, se dall'altra tutto questo non è compensato con strumenti di ricollocazione delle professionalità, più elastico e fatto in tempi brevi.
Il cuore del, problema è questo tutti noi ci auguriamo che venga compreso anche questo, buona serata e buona navigazione Nicky Brancatelli e Alessandro Baldini

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