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“La Livorno che c’è” di Poli, Allegri, Lucchesi, Marcaccini, Sciabà

Creato il 31 agosto 2011 da Patrizia Poli @tartina

‘ Cappuccini e chiodi? Cacciucco e tombolate? Ribotta e vernacolo? Sì, ma… …e se… …se ci fosse, metti caso, anche un’altra Livorno? Se una città pudica, schiva, che non grida ma parla sottovoce, che finge un “normalità”, una “pochezza”, a lei estranea, ora uscisse allo scoperto? Un sottobosco d’autori disparato e apolitico, unito, però, dalla medesima sensibilità e dall’amore per Livorno, ecco da dove sgorga questo libro. Che si cammini nella foresta in cerca di felci, come Marco, o si gioisca per una figlia appena nata, come Fabio, o si osservi ormai il mondo da un’altra dimensione, come Gio Batta, comune è il sentire, comune la carica emotiva. Dal particolare – la parola, il gesto, la mano, la farfalla – si accede all’universale, e se i contenuti e gli stili sono differenti, l’urgenza di Ennio, di Gio Batta, di Marco, di Fabio, di Patrizia, di Massimo, è una sola, perché una sola è l’umanità, perché uguali sono le luci e le ombre della nostra esistenza. Anche questa è Livorno. La Livorno che c’è.  (Patrizia Poli)


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