Una loggia “coperta”, cioè segreta, che vuole sovvertire l’ordine dello Stato. Gelli è un personaggio a suo modo straordinario: fascista nel ventennio, nella Rsi ma vicino agli Usa dopo l’8 settembre, amico di Andreotti poi, intimo del dittatore argentino Videla e dei suoi generali. Si dice che sia un agente segreto con compiti particolari.
Lo scandalo P2 investe le istituzioni. Colombo e Turone custodiscono finché possono la lista: i giorni passano tra accuse , inchieste giornalistiche, indiscrezioni, mezze ammissioni. A maggio i due consegnano la lista al presidente del Consiglio, Arnaldo Forlani che sbianca di fronte ai nomi e vorrebbe secretarli. Colombo fa capire che non si può, per il bene della nazione. Forlani resiste fino a giugno.
Nell’elenco, 3 ministri, 2 ex ministri, il segretario del Psdi, 38 deputati, 52 ufficiali dei carabinieri, 50 dell’esercito, 37 della Guardia di Finanza, 29 della Marina, 11 questori, 5 prefetti, 14 magistrati, 70 imprenditori, 10 banchieri, oltre a giornalisti e professionisti vari: un terremoto per lo Stato.
Tra i generali, Allevena dei Carabibieri, Casero dell’Aeronautica, Raffaele Giudice della Guardia di Finanza, Giulio Grassini del Sisde, Gianadelio Maletti, capo del controspionaggio del Sid, il suo superiore Vito Miceli, il generale del Sismi Pietro Musumeci e il suo capo Giuseppe Santovito.
E ancora, il presidente del Banco Ambrosiano, Roberto Calvi, Michele Sindona, Fabrizio Cicchitto, Silvio Berlusconi, Angelo Rizzoli, il direttore del Corriere della Sera Franco Di Bella, Maurizio Costanzo, Roberto Gervaso, Gustavo Selva.
Viene spiccato un ordine di cattura per Gelli che, pronto, fugge all’estero. Inevitabilmente cade il governo.
Il 24 luglio, il nuovo presidente del Consiglio, Giovanni Spadolini, scioglie la P2; il 9 dicembre si forma la commissione d’inchiesta sulla loggia. A presiederla, la democristiana Tina Anselmi che dice: « Non lasceremo nulla di intentato per far luce di verità».
Due anni dopo, la commissione stabilirà che le liste sequestrate a Castiglion Fibocchi sono autentiche ed attendibili.
Ma quella lista probabilmente era parziale o, addirittura, un paravento per un altro elenco, ben più ampio, come affermò lo stesso Gelli in un’intervista.
Gli aderenti sarebbero stati 2.500 e l’elenco di Castiglion Filocchi solo un brogliaccio.
Sperare nella verità, finora, è solo un’utopia. Mentre Licio Gelli, oggi novantunenne, partecipa a concorsi di poesia.
(Da “La Storia siamo noi” di Manuel Gandin)