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La lotta per la legalità nella serie Questo è il mio paese, con Violante Placido

Creato il 09 novembre 2015 da Iltelevisionario
Questo è il mio paese con Violante PlacidoQuesto è il mio paese con Violante Placido

Violante Placido è la protagonista di Questo è il mio paese, la nuova serie coprodotta da Rai Fiction e Cross productions, scritta da Sandro Petraglia ed Elena Bucaccio, con la regia di Michele Soavi, in onda, in sei serate, da lunedì 9 novembre su Rai1. L’attrice interpreta Anna Pozzo, una donna sindaco di un paese del Sud, un personaggio ispirato al sindaco di Monasterace Maria Carmela Lanzetta, diventata successivamente Ministro per gli affari regionali e le autonomie nel Governo Renzi dal 22 febbraio 2014 al 30 gennaio 2015. “Nonostante non abbia conosciuto personalmente Maria Carmela Lanzetta – dichiara Violante Placido in un’intervista al Quotidiano di Puglia – mi sono informata su tante realtà di questo tipo, nelle quali delle donne che vivono la politica come una missione si trovano quotidianamente a combattere contro dei mali diffusi come la mafia. Ho capito quanto sia difficile fare del bene e quanto un sindaco debba essere a tutti gli effetti un generale, capace di spronare gli altri”.

Per l’attrice questa fiction è stata anche la prima occasione di recitare con il papà Michele Placido, che nella serie interpreta il ruolo di un vecchio e temuto boss, capo di uno dei clan che tiene sotto scacco un’intera comunità. E’ stato “emozionante e intenso – rivela l’attrice – anche perché sullo schermo siamo acerrimi nemici. Ce ne diciamo e facciamo di tutti i colori perciò abbiamo dovuto mettere da parte il nostro rapporto padre/figlia e fare solamente gli attori”.

Del cast fanno parte anche Francesco Montanari, Fausto Maria Sciarappa, Valentina Romani, Cristiano Caccamo, Ginevra Ionta, Lorenzo Zurzolo, Gioia Spaziani, Loredana Cannata, Teresa Saponangelo, Ninni Bruschetta, Marco Leonardi, Sergio Friscia.

Di seguito la presentazione della serie (fonte Ufficio Stampa Rai):

Calura è un paesino del sud, stretto fra il mare e le montagne. È qui che Anna è nata. Ed è qui che ritorna a vivere adesso, per seguire il marito Lorenzo, ingegnere recentemente trasferito a lavorare al cantiere di costruzione di un nuovo terminal portuale. Insieme a loro ci sono i figli Chiara (17 anni), Nino (14) e Caterina (7), che non sono esattamente entusiasti di lasciare Roma per ritrovarsi a vivere in questo angolo sperduto di Italia.

A Calura Anna ha accettato di dare una mano alla sua storica amica Emilia, sindaco del paese, diventando sua vice e assessore al bilancio della giunta. Ma al di là del lavoro, immergersi nella vita quotidiana di Calura, significa per lei riprendere in mano il proprio passato esattamente là dove l’aveva lasciato vent’anni prima. Aveva 18 anni quando la sua amica Lucia scomparve nel nulla: quel giorno avevano un appuntamento, ma quando Anna arrivò, in ritardo, la ragazza non c’era più. Da quel giorno nessuno l’ha più vista e Anna non riesce a togliersi dalla testa che forse, se fosse arrivata in tempo, avrebbe potuto salvarla. E poi c’è Corrado, il suo grande amore di quell’epoca, che, subito dopo quell’evento tragico, lasciò Anna senza nessuna spiegazione, spezzandole il cuore. Furono proprio questi due avvenimenti dolorosi a convincere la giovane Anna a tagliare i ponti con Calura una volta per tutte. Almeno fino a oggi.

Presto Anna scopre che Emilia ha un tumore e che intende cederle il suo incarico. Anna è spaventata dalla prospettiva di nuove e pesanti responsabilità, ma decide di rispettare il volere dell’amica malata. Ed ecco che si ritrova tra le mani la delicata gestione del comune di Calura, costretta a scontrarsi ogni giorno con l’ostracismo di un’opposizione (guidata dall’ex sindaco Cardi) che non aspetta altro che sbandierare ai quattro venti il suo primo passo falso e a districarsi con il vero Potere, quello familistico e mafioso che, al Sud più che in qualunque altra parte di Italia, da tempo immemore ha in mano le sorti della collettività. La vita a Calura è segnata dallo scontro e dalla prepotenza delle famiglie Malorni e Cafuero. Sebbene ogni cosa e ogni persona, fin nei suoi più semplici e quotidiani comportamenti, sembri permeata da questa visione del mondo, Anna non si fa intimidire e va dritta per la sua strada, anche a costo di prendere decisioni scomode.

Un percorso a ostacoli in cui Anna, nonostante la poca esperienza politica, saprà destreggiarsi grazie alla sua incrollabile fiducia nella giustizia e alla sua contagiosa capacità di parlare alle persone, di renderle partecipi di una comunità e di un sogno. Un percorso che le permetterà di ricucire le ferite del proprio passato, ma anche di costruire per il suo paese un futuro più luminoso.


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