Antonio Moresco,scrittore
La lucinadi Antonio MorescoMondadori pag.167 € 10,00isbn 9788804625087Il protagonista di questo romanzo è un uomo che conduce una vita solitaria in una piccola casa in un borgo isolato sulle montagne. A causa di alcuni terremoti molti abitanti hanno abbandonato il posto. Lui da solo continua ad aggirarsi fra i sentieri di sterpaglie, i boschi fitti,i ruderi di quelle case un tempo abitate e adesso sono state riconquistate dalla natura, come quei documentari “la terra dopo l’uomo”. I suoi compagni sembrano essere esclusivamente gli animali del bosco: tassi, volpi, cani randagi, gli insetti e le rondini che se ne cibano. Da qualche tempo però l’uomo è incuriosito da una lucina solitaria che si accende ogni sera alla stessa ora su di una collina a qualche miglio di distanza in linea d’aria dalla sua abitazione. Sempre più preso da quella lucina , decide di rimettere in moto la sua vecchia auto e di recarsi nel paese giù a valle dove i pochi abitanti sembrano ignorarne l’esistenza, alla fine però la vecchia padrona di una bottega gli suggerisce di interpellare un ragazzo straniero che da qualche tempo si è stabilito in un vecchio casale dove alleva mucche. Il ragazzo è un appassionato di ufologia, ritiene si tratti di alieni. L’uomo molto perplesso di fronte a tale spiegazione, decide di riprendere il viaggio in direzione della lucina. Dopo vari tentativi e incontri inquietanti come un hellhound, un cane nero dalle testa enorme e le gambe spezzare che lo segue, senza però fargli del male, giunge nei pressi di una casetta. Qui scoprirà che ad accendere la lucina è semplicemente un bambino: magro, con la testa rapata, due grossi occhi tondi con dei semplici calzoni corti che indossa anche d’inverno, senza madre né padre. L’uomo e Stucco, questo il nome del bambino, cominceranno così a frequentarsi. Eppure c’è qualcosa di strano in quel bambino, riesce a mandare aventi la casa tutto da solo; cucina, lava, rassetta , va a scuola sempre di la sera : ecco la ragione della lucina!, che Stucco accende tutte le volte che ritorna da scuola. Stucco spesso lamenta la sua incapacità di seguire le lezioni, si sente stupido, non accetta l’offerta di aiuto dell’uomo,ma spesso dice di essere rimproverato dal maestro. L’uomo allora decide di recarsi presso la scuola del bambino. Vuole conoscere il maestro che rimprovera Stucco,ma quando giungerà presso l’edificio scolastico, scoprirà che in quella scuola non si tengono corsi serali, non si tiene alcun corso, perché i bambini in quella scuola sono tutti morti. Un romanzo ,questo di Moresco straordinario, alcuni l’hanno avvicinato al Piccolo Principe, per contenuti e riflessioni, in realtà è lettura molto più incisiva; Saint-Exupèry ti spinge a riflettere, Moresco ti scuote come un vento impetuoso, spazza via tutte le tue convinzioni come foglie secche. Devi ricominciare daccapo. L’unica certezza? Che ricominciare non è mai un male, vuol dire che si è ancora Vivi. di Luigi De RosaA chi volesse approfondire la poetica di Antonio Moresco consiglio il sito www.ilprimoamore.com 40.636589 14.407012