Grazie al Lunar Reconnaissance Orbiter
di Marco Cagnotti
Quando ti compri il telescopio, è sempre la prima cosa che punti: la Luna. Ovvio: è grande, luminosa, facile da puntare. Bellissima, sul terminatore.
Così puoi ingrandirla un po'. ma non è zoomabile. Il mosaico, invece... (Cortesia: NASA/GSFC/Arizona State University)
Dapprima la guardi tutta insieme a basso ingrandimento. Poi aumenti. E aumenti ancora. Sempre di più. Fino a quell’oculare da 4 mm che ti hanno venduto garantendoti parecchie centinaia di ingrandimenti. E t’accorgi che no, non va bene. Che a 200 ingrandimenti la turbolenza atmosferica disturba l’immagine, che i crateri appaiono come se in mezzo ci fosse… una vasca piena d’acqua. Peccato. Eeehhh… certo che poterla vedere davvero da vicino…
Ecco qua. Nel dicembre dell’anno scorso il Lunar Reconnaissance Orbiter ha raccolto circa 1.300 immagini, poi composte in uno straordinario mosaico zoomabile (occhio, perché è un file parecchio massiccio!). Senza telescopio, senza oculare, senza freddo, senza turbolenza.