Magazine Cinema

La Luna è tramontata – John Steinbeck

Creato il 24 aprile 2014 da Maxscorda @MaxScorda

24 aprile 2014 1 commento

La Luna è tramontata
Non e’ chiaro ma si presume che la vicenda si svolga nel nord Europa agli inizi del 1940 dove un paese piccolo ma prezioso in quanto a risorse carbonifere, viene conquistato da quello che pare essere l’esercito tedesco.
Le intenzioni non sono bellicose ma un’invasione e’ un’invasione e un popolo pacifico che da secoli ha conquistato la pace, in breve tempo puo’ trovare in se’ lo spirito guerriero e ribelle. Vicenda giocata in progressione, escalation di azione e sentimenti nel deteriorarsi del rapporto tra i due fronti con la perdita dell’innocenza che non riguarda solo i conquistati ma anche i conquistatori, loro nella convinzione di essere nel giusto e che non si capacitano sul come ci si possa ribellare a cio’ pare un naturale stato delle cose.
L’intera trama quindi non e’ altro che un sottile e terribile gioco psicologico nel tentativo da parte di Steinbeck di definire linee e confini, atteggiamenti e comportamenti, capire il punto esatto di rottura dopo il quale un popolo non accetta la perdita di liberta’ e nel contempo definire cosa la liberta’ sia.
I conquistatori, i cattivi, qualcuno preferisce chiamarli Male, in realta’ sono a loro volta uomini, con idee ed ideali, bisogni e necessita’, diversi dagli altri come barricata, non come carne e sangue.
Gia’ in questo Steinbeck pone la questione in termini etici e comunque diversi da cio’ che la letteratura dei vincitori ci ha abituati, dove il nemico e’ a prescindere inumano senza se senza ma.
Che l’autore non voglia soffermarsi su un fatto specifico o su eserciti particolari, si evidenzia dal negare il nome dell’uno o dell’altro ma il bisogno di analizzare e descrivere va oltre l’intento di essere testo col non trascurabile scopo di divenire guida o forse manuale operativo. Pubblicato nel 1942, fu ben presto distribuito in Europa e clandestinamente arrivo’ nei paesi occupati divenendo uno degli emblemi della resistenza e cio’ ne amplifica l’interesse storico oltreche’ letterario.
L’uso intensivo dei dialoghi ne fa un perfetto canovaccio per trasposizioni teatrali e cinematografiche, che avvennero puntualmente e ripetutamente nel corso degli anni, suggestionando probabilmente tutta una serie di racconti in cui una popolazione pacifica e’ sorpresa nella sua quotidianita’ da un invasore.
Forte e’ in Steinbeck l’indomito spirito americano che fa di lui ancora una volta, il campione eletto di un popolo ma anche a me non piace generalizzare e voglio pensarlo ad un universale inno alla liberta’.
Finale poetico e aperto, del resto la guerra era ancora in corso ma nulla toglie alla potenza di un libro che e’ proclama e affermazione.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :