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La Luna è viva

Creato il 20 agosto 2010 da Stukhtra

E si contrae

di Marco Cagnotti

Per molto tempo si è pensato che fosse morta, fredda, immutabile. Poi i sismometri lasciati dalle missioni Apollo hanno dimostrato che qualcosa accade: leggeri tremolii, a stento definibili come veri e propri lunamoti. Tant’è che sembravano causati dall’impatto di grossi meteoriti, dalle variazioni termiche, dall’influsso mareale terrestre. Certo non da una trasformazione interna della Luna. Oggi però questo quadretto così tranquillo è tutto da ripensare. Perché il nostro satellite si contrae ancora. E parecchio. E forse proprio in questo momento.

Nata circa 5 miliardi di anni fa dallo scontro fra la Terra e un corpo planetario di taglia marziana (questo è, almeno per ora, il modello più verosimile della formazione lunare), la Luna si è aggregata a partire dai frammenti di quella catastrofe. All’inizio era estremamente calda e, come tutti i corpi del Sistema Solare primordiale, intensamente bombardata. E si contraeva, finché nel giro di alcune centinaia di milioni di anni raggiunse le dimensioni attuali. Da lì in poi, la quiete. Insomma, quiete si fa per dire, ché il bombardamento meteorico proseguì ancora parecchio. Ma senza ulteriori, grosse trasformazioni endogene. Pare. Ma forse no.

Infatti un articolo pubblicato oggi da “Science” e firmato da ricercatori statunitensi e tedeschi riferisce di una scoperta stupefacente: la Luna si contrae ancora. Di certo sembra essersi contratta di almeno 200 metri durante l’ultimo miliardo di anni. Il risultato deriva dal confronto fra le immagini riprese ormai quasi 40 anni fa dalle missioni Apollo 15, 16 e 17 e quelle recentissime del Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO). Al centro dell’attenzione ci sono le cosiddette “scarpate lobate”: pendii larghi alcune decine di metri, lunghi qualche chilometro e dalla caratteristica forma sinuosa. Com’è ovvio, a causa della posizione della propria orbita le Apollo avevano scoperte queste strutture soprattutto nelle regioni equatoriali. Invece l’LRO ha dato al nostro satellite uno sguardo globale, scoprendo 14 nuove scarpate, 7 delle quali a latitudini superiori a 60 gradi. Sicché il fenomeno coinvolge tutto il satellite. Non solo: dalle immagini emerge che questi scoscendimenti hanno distrutto dei piccoli (e quindi recenti) crateri. Che cosa significa?

La Luna è viva

La distribuzione delle scarpate lobate sulla superficie lunare. I punti neri sono quelle già note, i punti bianchi quelle scoperte da poco. (Cortesia: NASA/Arizona State University, Smithsonian)

La Luna è viva

Questa ripresa delll'LRO mostra l'andamento sinuoso dello scoscendimento. (Cortesia: NASA/Goddard/Arizona State University, Smithsonian)

Significa che queste formazioni sono giovani. Secondo gli studiosi hanno meno di un miliardo di anni, forse solo poche centinaia di milioni. Significa pure che la Luna si sta contraendo ancora e che nell’ultimo miliardo di anni potrebbe aver perso addirittura 200 metri (su 3.500 chilometri) del proprio diametro. E forse ancora… proprio adesso… e magari quei lunamoti registrati dai sismometri potrebbero essere una conseguenza… chissà?

La Luna è viva

La scarpata Lee-Lincoln in una ricostruzione al computer sulla base delle riprese dell'LRO. La freccia indica il punto di allunaggio dell'Apollo 17. (Cortesia: NASA/GSFC/Arizona State University)

Naturalmente le ricerche non finiscono qui. L’intenzione è anzitutto quella di mappare ad alta risoluzione tutta la Luna usando gli strumenti del Lunar Reconnaissance Orbiter. E si può essere sicuri che altre scarpate lobate salteranno fuori. Poi gli scienziati vogliono effettuare un confronto puntiglioso fra le immagini recenti e quelle delle Apollo, per verificare se in meno di mezzo secolo siano avvenuti ulteriori cambiamenti. Se così fosse, la contrazione lunare potrebbe essere non solo tuttora in corso, ma ben più veloce di quanto possiamo immaginare.


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