Anni e anni di favoreggiamento degli interessi personali, mazzette, menefreghismo, incuria, tempo perso a delegittimare avversari scomodi e campagne mediatiche, anni passati a velare l’attenzione su di un problema serio come il rischio idrogeologico. Poi quando succede ci dicono che era imprevedibile, che è stato un evento eccezionale, che non si era mai visto prima, che non ci sono dati e statistiche che possano venire incontro ad un argomento come la prevenzione in questi casi.
Tutte le volte. Eppure guardando solo dal 2000 in poi con Soverato passando per Giampilieri, fino ad oggi con le alluvioni, le frane, gli smottamenti, nello spezzino e Lunigiana (12 morti), Genova (6 morti) e ieri tra messinese e Calabria (3 morti accertati) appare evidente come quelle affermazioni vengano smentite in un nano secondo. C’è stato poi chi in sede parlamentare (quelli del PDL) aveva pure negato compatto il cambiamento climatico. Insomma, la si potrebbe definire una macchina del fango vera e propria, ancora una volta atta a tutelare gli interessi di pochi a discapito di tutti gli altri. Il guaio poi è che tra gli altri ci sono stati, solo tenendo conto dal 2000 in avanti, più di 100 morti.