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La macchina del tempo

Creato il 28 ottobre 2011 da Pythia
(Ovvero, basta una tazza di tè in compagnia di tre quattordicenni per finire catapultati indietro nella propria adolescenza)
(Ovvero, ci sono cose che non cambiano mai)
Sì, sto parlando di te, miss universo. Tu che se convinta che lo gnoccolone di turno guardi proprio te, mentre sei in mezzo ad altre venti. E sei convinta che sia così anche se lui è Christopher Lambert.
Tu, che ti metti sempre un gradino sopra gli altri. Tesoro, puoi anche metterti sopra l'Empire State, ma resterai comunque una mezza calzetta.
Se c'è una moda, state sicuri che lei ce l'aveva prima - perché si copia dai migliori. Cara, nascondi meglio il tuo Vogue e togli l'etichetta del prezzo dal vestito, va'.
(A questo proposito, concedetemi una divagata©: gli occhiali da gufo. Avete presente? Quelli che hanno reso famosa Arisa. Anni e anni di duro lavoro dei designer per trasformare un oggetto prettamente medicale in qualcosa di decente. Se guardate le foto degli anni '70 li vedete per bene, tutti uguali, ci saranno stati sì e no due modelli, uno nero e uno marrone. Disperatamente unisex. Un pezzo di bachelite appena appena arrotondato, con due lenti che sembrano fondi di bottiglia non solo per spessore ma anche per diametro. Quanto brutti erano? Dai, andate a pescare l'album del matrimonio di mamma e papà, e ridete. E adesso sono tornati alla ribalta. C'è  pure qualche pazza che li mette nonostante si trovi con 10 decimi. Eccole lì, ragazzine tutte infighettate, che non rinunciano alla bachelite, ne andasse del loro onore. E la cosa grave sapete qual è? Che sotto sotto sta strisciando una sorta di lavaggio del cervello, così persone sane di mente che solo due anni fa prendevano in giro il gufetto-Arisa e che MAI avrebbero indossato un simile orrore, adesso stanno meditando di.)
Perché lei ha un sacco di amici simpaticissimi e fuori di testa che si divertono tantissimo e ridono sempre e sono fighi e meglio di loro nessuno mai. Per quante volte me la racconterai prima di convincere *te stessa* che sia veramente così?
Lei è quella dei giochi idioti, come quello della monetina. Prende una vittima da sacrificare ai suoi (falsi) amici: ecco, adesso ti metti lì in ginocchio, con una mano sopra la testa, il palmo all'insù. Devi prendere al volo la monetina che il mio amico simpaticissimo ti farà cadere sulla testa. Pronta? Via! (monetina cade) Ok, un'altra volta! (monetina cade) Ancora! (Ma al posto della moneta arriva il blob della pubblicità del dentifricio per le gengive che sanguinano) [micro-divagata: ma quanto schifo fa quella pubblicità? Che poi la mandano in onda a cavallo dell'ora di cena...disgusto!]
Tu, che "era solo uno scherzo": perché è meglio essere carnefici che vittime, questo lo so bene. E mi dispiace tanto. Per te, sai, che credi? Perché se ti ritrovi a fare certi scherzi idioti a un'amica per conquistarti quelli che tu chiami amici, vuol dire che questi sono dei gran poco di buono. Cara, nel momento del bisogno chi credi troverai? Loro vogliono soltanto ridere, mica farti da spalla consolatrice.
Ma che dico, avere bisogno? Mostrarsi debole? Miss universo indossa sempre la maschera della ragazza di successo, sorridente e perfetta sempre e comunque.
Una volta la invidiavo. Ora quelle come lei mi fanno soltanto pena.

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