Magazine Diario personale

La magia del Presepio

Da Gattolona1964

Scese infine la neve, morbida e vellutata, sulla terra pronta ad accoglierla. Vibrava nell’aria un gelido vento che non dava fastidio, anzi teneva la mia mente sveglia e vigile, data l’ora per me tarda. Cammino piano senza fretta, anche se ho smania di arrivare,ho voglia di riempire il cuore e l’anima di stupore nuovo,come una bimba che vuol rubare di nascosto la marmellata. Ci sono quasi, gli ultimi passi si fanno più veloci, nonostante la difficoltà degli stivali che affondano sempre più nella soffice neve. L’imponenza del nostro Duomo e’ unica e maestosa, nel contempo severa nelle forme. Bellissima e’ l’immagine che mi si presenta davanti, con le luci che illuminano la Chiesa a giorno. Entro, titubante e timorosa come ogni Vigilia di Natale. Il cuore batte forte, pregustando lo spettacolo che tra poco rivedrò. Susciterà in me emozioni struggenti, mi lascerà ancora una volta senza fiato,colma di gioia e serenità, stupore e meraviglia, fede e riconoscenza per quello che percepirò nel profondo del mio animo. Tutto questo solamente attraverso i vetri che lo proteggono, senza che nessun possa toccarlo. Ed eccolo finalmente! Il vociare cadenzato ed allegro degli altri visitatori non mi distrae, anzi mi culla proiettandomi in una dimensione irreale, dove corro felice, paga di queste sensazioni. Le scene mi appaiono stupende, le figurine perfette e delicate dei personaggi si integrano a meraviglia con il paesaggio incantato. All’improvviso prendono vita e si animano ,facendo nascere la storia che esse rappresentano e per la quale sono state create e volute dal loro padre. La perfezione con la quale sono state realizzate riesce a trasmettere negli occhi di chi le guarda sensazioni uniche. La magia del sogno continua, mentre il mio cammino prosegue leggero, quasi in punta di piedi, mentre rapita, osservo pastori e lavoranti, zampognari e spaccalegna, casette illuminate e pecorelle, montagne e stelle. E luce,tanta, abbagliante: di un azzurro-blu indescrivibile,poi musica dolce, quasi una ninna nanna. Ogni cosa e’ al suo posto, felice di esserlo, dove nessuno potrà mai toccarla. Incantata da questo spettacolo, ogni anno sempre unico e meraviglioso, mi sento avvolta da uno strano tepore in ogni mia più piccola fibra. Io umile e minuscolo essere umano ringrazio e prego che tutto questo non termini mai, ma possa ripetersi ogni anno facendoci rivivere la magia di questa commovente, unica notte di Natale e d’amore.

Dedicata al Presepio realizzato dal suo ideatore, Beltrami Giancarlo ed esposto nel nostro Duomo di Reggio Emilia.Natale 2000.

E’ Natale, dite addio al presepe di Beltrami.

Condivido l’amaro sfogo di Giancarlo Beltrami, che ha dedicato una vita intera a noi Cristiani. Ha dedicato ogni minuto libero de l suo tempo per ricordarci il valore della famiglia, dei figli, degli amici, ci ha fatto vedere come si svolgevano i mestieri più antichi e ci ha ricordato le vesti che usavamo. Attraverso le meravigliose scene del suo Presepio, che tutta Reggio Emilia e buona parte dell’Italia conosce, ci ha insegnato che il Natale non significa consumismo e regali,la notte del 25 dicembre non deve arrivare per forza Babbo Natale, anche se è consuetudine dolcissima per i nostri bambini. Beltrami ha fatto in modo che noi, conoscessimo la storia di un Bambino, nato in una grotta, al freddo e al gelo, senza termosifoni e senza agi di nessuna tipologia. Ci ha voluto dimostrare che, anche nelle abitazioni più povere c’era sempre un piatto di minestra calda ed un fioca lucina accesa, ha cercato in una maniera dolcissima di trasmetterci, per decenni, un grande messaggio. I nostri sorrisi non possono dipendere esclusivamente da un regalo ricevuto,da una promozione sul lavoro o da un complimento, spesso e volentieri fasullo. Possono anche sbocciare all’improvviso, osservando una mamma che ha in braccio il suo bambino e lo sta allattando. Tutti questi valori, unici ed irripetibili, li ha rappresentati tramite le sue opere meravigliose. Non entro assolutamente nel merito delle decisioni prese da Don Ranza e dal Vescovo Ausiliare, prendo solo atto, che quest’anno per prima volta, da quando ho memoria, non potrò recarmi in Duomo o in San Nicolo’, per ammirare il mio ed il vostro Presepe.

Riposta del dottor Nitrosi Davide.

La fine del presepe di Beltrami alla Vigilia di Natale, è una brutta pagina per la Chiesa reggiana. Non dico di Don Ranza, non parlo di Beltrami (non ho né il compito, né la statura per giudicarli), dico solo che la Chiesa Reggiana è apparsa incerta, senza la forza di imporre, sì imporre, una soluzione. “Fa di me uno strumento della tua pace”, pregava San Francesco. Qui, al di là del risultato, il messaggio di guerra (giudiziaria)ha oscurato il messaggio di pace che dovrebbe ispirare il Presepe. Che tristezza!! Magari non ditelo ai bambini che è andata così.

Reggio Emilia, Natale 2001.



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