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La malattia del secolo: sintomo di mancanza di fede!

Da Alessandra @aluzzingher
(citazione dal sito: farmacoecura.it)
La causa della depressione non è mai unica.Solo in alcuni casi la malattia può essere scatenata da un evento singolo, la depressione spesso colpisce persone che prima si sentivano bene, ma all’improvviso si sono trovate di fronte a un lutto famigliare o a una grave malattia. In altri casi sono i cambiamenti del sistema nervoso che influenzano l’umore e causano la depressione. A volte le persone molto stressate, come ad esempio chi si prende cura degli anziani, dei bambini o dei malati, possono sentirsi depresse. Altre persone, infine, cadono in depressione senza un motivo preciso.A volte, invece, la depressione è una conseguenza di una malattia grave, come ad esempio: un tumore, il diabete, le malattie cardiache, gli attacchi cardiaci o il morbo di Parkinson. In queste persone, la causa che scatena la depressione è la preoccupazione per l’impatto della malattia sulle loro vite. Potrebbero sentirsi stanchi e non in grado di affrontare qualcosa che li rende tristi. La terapia per la depressione potrà aiutarli a gestire i sintomi depressivi e migliorare la qualità della vita.
La malattia del secolo: sintomo di mancanza di fede!La depressione è una forma di mancanza di fede. Lo slogan dei nostri tempi è questo: "La sofferenza deve essere bandita!". Sono d'accordo: l'uomo deve adoperarsi affinché la qualità della vita migliori e non ci siano divari economici come mostrava in modo lampante una fotografia, scattata a Milano e poi condivisa sul web, che rappresentava un uomo indigente "comodamente sdraiato" sotto l'insegna di un negozio di abiti firmati; l'uomo deve fare di tutto per debellare le malattie usando mezzi leciti....Però, in alcuni casi, non possiamo cancellare la sofferenza dalla vita e quindi resta solamente una cosa, giocare una carta che forse è la più difficile: accettarla. Se non l'accettiamo, ecco che nasce la ribellione e quindi la depressione. Si stava bene... perché tutto andava bene... In fondo si dice così anche per la fede. Si ha fede finché non ci sono intoppi. La sofferenza è la prova del 9, quella che aiuta a comprendere se siamo forti realmente, oppure abbiamo finto spudoratamente... o, addirittura, come si dice a Genova: siamo già "molli come panisse": è soffiato un vento un po' più forte, ed è bastato affinché la casa crollasse.
Ma come si può pensare di condurre una vita senza sofferenza? Impossibile! Purtroppo fa parte della natura umana! Quanti santi (anche non canonizzati) hanno dimostrato che si può vivere la sofferenza nella vita in modo dignitoso! Certo che c'è stato il momento di crisi iniziale, non è che uno può accettare la sofferenza senza battere ciglio,  non ci sarebbe alcun merito! Però c'è il travaglio dell'accettazione, eroica se è continua... Si scopre allora che quella sofferenza ha fatto sì che dentro maturasse una sensibilità diversa, più importante della salute stessa.
Anche con la malattia si possono fare grandi cose, aspirare a traguardi alti, forse più di chi è sano.

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