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La malavita e’ la conseguenza degli errori della brava gente

Creato il 08 febbraio 2012 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

di Ivana Mucciola

Domenica, a Presa Diretta, si è parlato delle numerose bande della malavita romana che si contendono il traffico della droga e ogni tanto qualcuno muore per gli scontri che avvengono tra di esse. Ha parlato la mamma di un giovane che è morto, era un malvivente, è stato spesso in prigione; ella, pur riconoscendo che suo figlio fosse un malvivente, è orgogliosa di lui perché reagiva all’offesa, non era una pecora. Le affermazioni di questa donna devono condurci a due tipi di riflessioni. La prima: perché esiste la malavita? La seconda: perché oggi i giovani si drogano? Cristo disse: “Chi non ha colpe, scagli la prima pietra”. Proverò a dimostrarVi che tutti abbiamo una parte di colpa e soprattutto le persone che contano di più nella società. LA MALAVITA E’ LA CONSEGUENZA DEGLI ERRORI DELLA BRAVA GENTE . Nessuno è perfetto e facciamo errori con facilità; quelli più gravi vengono fatti dalle persone che contano, influenti, che parlano spesso in TV o sui giornali e anche dai politici che fanno le leggi e comandano perché sono ascoltati  e imitati da moltissime persone. Ma chi elegge i politici? E chi guarda la TV e legge i giornali? Il popolo siamoi noi; se prima di votare o guardare la TV, facessimo riflessioni e stessimo attenti a non dare troppa importanza a determinate categorie di persone, se avessimo più personalità e fossimo meno imitativi, faremmo meno errori. Poi, oggi perché i giovani si drogano? I motivi sono diversi ma strettamente legati al nostro modo di vivere. I genitori dànno loro il massimo e subito, senza permettere ai loro bisogni di avere un sano sviluppo perché esiste un super bisogno che è sicuramente negativo, ma, anche quello normale e sano che non deve mancare. C’è una ragione seria che può giustificare il comportamento di questi genitori: se non consumiamo, non produciamo e il nostro reddito rischia di diminuire; in un mondo dove esiste il dio denaro, anzi è il dio che conta di più, dove un articolo 18 sostiene che non bisogna mai diminuire il reddito e mai licenziare, non rimane altro che produrre per distruggere i giovani, più vulnerabili e più attratti dai consumi. Per non parlare della distruzione della natura, ma che ce ne importa? Abbiamo creduto di essere i più capaci per realizzare il benessere e il progresso, invece, saremo ricordati come coloro che per desideri futili hanno distrutto il nostro pianeta. Fortuna che DIO c’è, ci fa toccare il fondo per farci reagire con più forza e capire meglio i nostri errori.



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