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Cinema: “District Zero”, il documentario della storia di un rifugiato siriano in un campo profughi giordano

Creato il 19 giugno 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Vite sospese e intrappolate in “un punto zero” a causa della guerra siriana. In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato di domani, si legge in un comunicato, Oxfam e Echo, la Direzione per gli Aiuti Umanitari della Commissione Europea, presentano il trailer del nuovo documentario District Zero, come parte della campagna “You save lives”.

Il documentario “Distric Zero”. Una delle peggiori emergenze umanitarie degli ultimi tempi, che in oltre quattro anni di guerra ha generato quasi 4 milioni di profughi, e oltre 7,6 milioni di sfollati interni, raccontata attraverso la storia in presa diretta di Maamun Al-Wadi, rifugiato siriano che inizia una nuova vita nel campo profughi di Zaatari, in Giordania, riparando telefonini e aiutando gli amici a stampare foto del passato. L’attrice Margherita Buy ha prestato la sua voce per la parte introduttiva della versione italiana del documentario, che sarà presentato in anteprima assoluta al pubblico a settembre all’Expo di Milano.

La storia di Maamun Al-Wady nel documentario “District Zero”. Maamun, riporta ancora il comunicato, è uno degli oltre 59,5 milioni di rifugiati e sfollati presenti oggi nel mondo e gestisce un piccolo negozio di telefonini a Zaatari, il secondo campo profughi più grande del pianeta: ripara telefoni, ricarica batterie e ripristina gli unici collegamenti che i vicini del campo hanno ancora con la Siria. Nel campo profughisono in molti a frequentare il suo negozio, e grazie alle loro schede di memoria si scopre com’era la loro vita un tempo in Siria: felicità, routine, vita familiare, ma anche guerra, distruzione, conflitti e terrore. Uno dei momenti più toccanti del documentario è quando Maamun decide di acquistare una stampante, perché i rifugiati del campo possano dare vita ai loro momenti felici attraverso le fotografie. Il titolo del documentario girato a Zaatari nel marzo scorso evoca l’idea delle vite dei profughi ferme a un “punto zero” a causa della guerra. District Zero sarà presentato in una serie di festival, in Italia e Europa nei prossimi mesi.

District Zero è prodotto nella cornice della campagna “You save lives”, lanciata da Oxfam e dalla Commissione Europea per dare un volto e rendere visibili i milioni di rifugiati e sfollati nel mondo, a partire dalle tre peggiori crisi del momento: in Siria, dove da quando è iniziata la guerra civile si contano 11,4 milioni di profughi, vale a dire metà della popolazione del Paese; in Sud Sudan, tra i Paesi più poveri del mondo, dove in poco più di un anno di conflitto, siamo già a 2 milioni; in Repubblica Centrafricana dove la guerra ne ha provocati 860mila, con metà della popolazione, 2,7 milioni di persone, dipendente dagli aiuti alimentari, e un tasso di malnutrizione nei bambini sotto 5 anni pari al 40%, uno dei più alti al mondo. (ADNKRONOS)


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