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La maledizione della viaggiatrice e l'oasi incantata/3

Da Silviapare
La maledizione della viaggiatrice e l'oasi incantata/3Questo posto è un paradiso. L'altra volta mi aveva colpito per la sua bellezza, ma non c'era nessuno, non avevamo potuto comprare il vino, e così abbiamo deciso di tornare. E abbiamo fatto bene, perché il Forteto della Luja è un posto davvero speciale. Il proprietario ci accoglie e ci mostra l’azienda agricola/oasi del WWF, raccontandoci la sua storia. La sua famiglia ci vive da molte generazioni, e ha sempre prodotto i suoi vini in modo tradizionale; i vigneti, che si trovano su un terreno molto ripido e stretto, sono sempre stati lavorati a mano, senza l'uso di diserbanti che alla lunga avrebbero portato a un dilavamento del terreno, e con l'aiuto di cavalli per trasportare l'uva nel periodo della vendemmia. Non si tratta perciò di un’azienda che dopo anni di coltivazione convenzionale è passata al biologico: questo terreno non è mai stato inquinato, è sempre stato coltivato con metodo biologico da molto prima che qualcuno decidesse di chiamarlo biologico. Anche la lotta contro gli insetti nocivi viene fatta disponendo nidi artificiali per favorire la riproduzione e lo stanziamento di piccoli uccelli. Oggi il metodo tradizionale si affianca a una conoscenza scientifica delle tecniche di vinificazione, e all'uso di energie pulite come i pannelli solari.
La maledizione della viaggiatrice e l'oasi incantata/3Giovanni Scaglione, il proprietario, ci racconta che il loro vino viene da sempre prodotto con l'antico sistema della "madre del vino", e ci mostra la piccola cantina in pietra che risale al 1700, dove ascoltiamo la madre del vino che sfrizzola allegramente dentro una botte. Ci mostra anche i suoi "trattori", due bei cavalloni di montagna, il maschio narcisista che scaccia la femmina quando si accorge che sto per fotografarli. 
Questo terreno non contaminato da diserbanti è l'habitat ideale di una specie vegetale la cui presenza è un indicatore di assenza di inquinamento: l'orchidea. Un giorno un gruppo di volontari del WWF che stavano osservando le orchidee della zona si sono accorti che sul terreno dell'azienda agricola ne crescevano ben 21 specie, e così nel 2007 hanno proposto a Giovanni di trasformare il Forteto della Luja in un'oasi affiliata al WWF. Se la visitate in maggio potrete vedere la fioritura delle orchidee, e anche una grande quantità di farfalle (in maggio c'è la Festa delle orchidee spontanee, e in luglio la Festa delle farfalle, con musica dal vivo). E se la visitate in qualsiasi momento potrete degustare il vino, che è squisito: la specialità è il Loazzolo, un passito di moscato vendemmia tardiva molto raro, ma noi abbiamo comprato anche un'ottima barbera. 

La maledizione della viaggiatrice e l'oasi incantata/3

Cavallo Narciso in posa

La maledizione della viaggiatrice e l'oasi incantata/3

Cavallo Narciso al lavoro



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