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La mamma di Ciccio e Tore vuole che si riapra il caso: morirono perché costretti a una prova di coraggio

Creato il 30 novembre 2011 da Stenazzi

La mamma di Francesco e Salvatore, Ciccio e Tore, Pappalardo ha presentato un’istanza chiedendo alla procura di Bari la riapertura del caso in base a indagini che ha condotto con l’aiuto di un consulente. Secondo Rosa Carlucci i due bambini morirono  durante una prova di coraggio a cui li sottoposero cinque  amici. La madre dei due bambini è convinta che la sera del 5 giugno 2006,  a Gravina di Puglia, Ciccio e Tore nella “casa delle cento stanze”, la costruzione abbandonata, furono sottoposti dagli amici a un gioco di coraggio. I ragazzini andavano spesso nella costruzione a fare i loro giochi. Nell’istanza Rosa Carlucci fa il nome dei cinque ragazzi e li accusa di essere stati omertosi all’epoca della scomparsa, protetti, tra l’altro, dai loro genitori. La donna avanza anche l’ipotesi che i cinque  sottoposero al gioco anche altri ragazzini, tra questi Michele, l’adolescente che precipitò nella cisterna il 25 febbraio 2008 e che venne poi salvato dai vigili del fuoco. Proprio durante il loro salvataggio vennero scoperti i cadaveri di Ciccio e Tore.


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