Premetto, gli unici momenti della mia vita in cui ho trovato importante monitorare la mia salute con analisi e cose simili sono state le tre gravidanze; una forma di cura verso le mie creature che per me non ho mai avuto. Ora, l'influenza i quest'anno ci ha letteralmente debellato, con ricadute più o meno frequenti. Solo che le bambine stanno in casa tre giorni, al caldo, si riposano, vengono nutrite, e noi?
Scenetta di oggi: verso mezzogiorno inizio a sentirmi poco bene, giramenti di testa, debolezza, torno a casa e il termometro segna di nuovo 38.5. Prendo il toro per le corna, vado dal medico e dico "senta, forse è il caso che prenda qualcosa, è da un mese che mi trascino una febbriciattola che a volte esplode in febbroni improvvisi della durata di un giorno". Mi guarda basito. "Un mese?" dandomi praticamente della stupida. "E viene ora? Ma dico un tampone, un antibiotico?!". "Sì, lo hanno già fatto le mie figlie e i figli del mio compagno, uno di loro aveva lo streptococco, gli altri no". "Signora, non può pensare di curare se stessa curando i suoi bambini. Se lei non si cura, non riposa, sarà sempre più debole e soggetta a ricadute". "Ok, me lo prescriva". Mi sono presa le mie responsabilità, ho fatto un passo verso la cura per me stessa... Ma poi, uscita da lí, ho iniziato a pensare... Domattina presto riunione importante. Poi Venerdi il controllo di Eva al Bambin Gesù... Quindi la mia salute dovrà nuovamente aspettare. Continuerò a dare alle mie figlie l'impressione e l sicurezza di avere una super-mamma, che poi magari collassa un'ora sul divano con la piccina accoccolata in braccio. Me lo dicevano, ma non ci ho mai creduto: una volta diventate mamme, ci si trascura troppo (vogliamo parlare del pap test mai fatto perché dai ventisei anni in poi ogni volta che mi hanno chiamato ero incinta?). Quindi, seguitemi per i look, per la passione per moda e comunicazione, ma mai sulla questione "come affrontare i problemi di salute"!