La manifestazione delle mutande

Creato il 12 febbraio 2011 da Speradisole

E’ stata inaugurata, questa mattina, al palazzo Dal Verme di Milano, una manifestazione indetta da Giuliano Ferrara in difesa di Berlusconi, per la fondazione di una “Forza Delta”, una nuova SPECTRE MILITARE italiana, che si mette al servizio del nanerottolo di Arcore, per difenderlo dagli attacchi della sinistra.

La sala si presentava addobbata di mutande, col significato preciso di trasmettere a  tutti i presenti che loro sono dei veri “liberali” e quindi si tolgono le mutande dove e con chi vogliono, e sono contro coloro (definiti gli azionisti bacchettoni) che pensano che le mutande non si possono togliere in pubblico, se si ricopre una certa carica pubblica.

Di questa SPECTRE MILITARE, o forza Delta, fanno parte: Ferrara, che forse ne è l’ideatore e presidente responsabile, La Zanicchi, il Sallusti, un certo Buttafuoco, un tale Langone, ed Ostellino del Corriere della sera ed altri.

Ha aperto l’assemblea il Ferrara, introducendo malignamente, il video con il ragazzino tredicenne che ha parlato alla manifestazione del Palasharp, con l’intento di scaldare le persone beote presenti.

La prime parole di Ferrara, a commento del discorso del tredicenne, sono state: «Si tratta di una cosa incresciosa,  di una manifestazione di puritanesimo PEDOFOBICO che inculca odio politico fin dalla tenera età ed è quello che si fa nella scuola PUBBLICA italiana. E’ una vergogna».

Poi ha proseguito insultando Umberto Eco che «legge Kant senza capirlo» e sarebbe meglio che «andasse a letto presto». Cita un libro (Utet curato da Bobbio) che a pagina 130 dice (circa):« il capo supremo deve essere giusto per se stesso  e tuttavia essere un uomo, ma è una soluzione impossibile, perché da un legno storto da cui tutti deriviamo non può crescere nulla di diritto»

Continua con la citazione dello stesso libro a pagina 24, citazione di Gioele Salari che  si mostra particolarmente severo contro il dispotismo etico: «lo stato che vuole attuare con mezzi coercitivi la morale collettiva diventa oppressore»

Ferrara conclude, la sua introduzione, dicendo ad Umberto Eco:« lei lo legge Kant, ma non è capace di leggerlo».

Quello che ha detto Ferrara  dimostra due cose: un grande livore per la manifestazione del Palasharp dei giorni scorsi ed una grandissima invidia nei confronti di uno scrittore famoso in tutto il mondo, come Umberto Eco. Da qui la denigrazione e demolizione della persona, sport in cui questi liberali intolleranti della intelligenza altrui, si dimostrano maestri. E soprattutto nel volersi dimostrare “liberale” a tutti i costi, si rivela il più bacchettone servitore del satrapo di Arcore.

Ha preso la parola Ostellino, giornalista del Corriere della Sera, che in sintesi ha paragonato la prossima manifestazione della donne del 13 febbraio, a quei giacobini moraleggianti, puritani dell’art.314 della Repubblica giacobina napoletana del 1799.

Se l’è presa con la giornalista Roberta De Monticelli per un articolo scritto da lei e con  un editoriale di Ezio Mauro su Repubblica dicendo che c’è una truffa sociologica in quello che hanno scritto, che vogliono dividere il popolo in una minoranza illuminata che ha senso civico, da una massa di cittadini incolti, che parcheggiano in seconda fila.

Ostellino ha proseguito dicendo che questi “azionisti” (immagino siano quelli di sinistra) ci vogliono redimere dai peccati, vogliono eticizzare la politica, vogliono dividere le persone in buoni e cattivi, fanno manifestazioni di totalitarismo, vogliono sacralizzare un’elite, parlano come Savonarola, non sono dei politici, ma sono dei preti, non sono degli intellettuali laici come loro dicono di essere, ma dei preti.

Ed ancora: non spetta ai giacobini napoletani, quali sono gli azionisti di oggi, dire quali siano gli interessi nobili e non nobili, o quali siano i principi più nobili di altri, perché non avrebbe senso andare a votare(?). La libertà non consiste nella partecipazione, ma alla persona moderna occorre riconoscere di potersi fare fatti propri senza essere accusato di non partecipare. Infatti lui, coerentemente, sono trent’anni che non vota!

Questo giornalista Insulta la Costituzione definendola pessima, perché secondo lui, coloro che vogliono cacciare Berlusconi vanno contro la Costituzione, perché la democrazia è l’unico sistema non violento per cambiare i governi ed il tutto è stabilito dalla Costituzione (evidente contraddizione o apprezza la Costituzione o non la indica ad esempio).

Ostellino si chiede perché quando si elegge un politico questo debba essere integerrimo, è sufficiente che non rubi, che sia efficiente e che faccia gli intereressi dei cittadini.

A questo punto non ho più retto, ho dovuto spegnere la tv per non vomitare.

Ma vorrei chiedere a quell’intellettuale dell’Ostellino ed anche al Ferrara (che citano Kant, David Hume e tanti altri), e che offendono coloro che vanno in piazza, gli intellettuali di sinistra, le donne che vogliono difendere la propria dignità, chiamandole bacchettone, moraliste: « caro Ostellino è proprio sicuro che Berlusconi non rubi? E’ proprio sicuro che Berlusconi faccia od abbia fatto qualcosa di utile a questo paese o non abbia fatto invece solo gli affari suoi? E’ proprio sicuro di mettere nelle mani del satrapo di Arcore o di altri magnaccia, sua sorella, sua figlia o sua nipote?»

Di  Ferrara dite la vostra. Per me è insopportabile, inascoltabile, non è neppure bravo e intelligente, ma è solo uno dei pessimi ex comunisti convertiti sulla via di Damasco, o illuminati alla new age di Celestino, come Bondi e Cicchitto.

Una vera risma triste e malinconica di gente infelice.



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