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La Manovra cambia: salvi i Ponti primaverili

Creato il 05 settembre 2011 da Weesh_growing_ideas @Weesh_web

Un’ottima notizia per tutti gli addetti al settore turistico oltre che per tutti i cittadini: il Governo ha, da poche ore, deciso di stralciare dalla manovra finanziaria l’emendamento che accorpava alla domenica tutte le festività laiche. La settimana scorsa infatti, i rappresentanti della maggioranza, avevano elaborato un testo in cui si stabiliva che i ponti del 25 aprile, del 1 maggio e del 2 giugno sarebbero stati eliminati dal momento che suddette festività sarebbero state spostate alla domenica.

Una notizia che aveva gettato nel panico un intero comparto: erano infatti partite una serie di proteste che avevano l’obiettivo non solo di far rimuovere il provvedimento ma di mettere in luce l’importanza dei ponti primaverili. Infatti, come affermavano Regioni, Enti del Turismo, operatori del settore e dell’enorme indotto turistico, sono sempre di più gli italiani che, a seguito della crisi economica, riducono il periodo di ferie estivo ma, in compenso, staccano la spina proprio sfruttando i ponti. Anche perchè questi ultimi consentono di trascorrere delle vacanze low cost, grazie anche alle offerte di hotel, residence e bed and breakfast.

La Manovra cambia: salvi i Ponti primaverili
Tuttavia la soddisfazione, pur se notevole, non è completa dal momento che il provvedimento del Governo non ha fornito lo stesso dei trattamento dei ponti primaverili anche alle feste dei Santi Patrono. Infatti questi ultimi si festeggeranno di domenica tranne che quella dei Santi Pietro e Paolo – il 29 giugno a Roma – in quanto regolata dal Concordato Stato-Chiesa. Speriamo che anche su questo ci sia un passo indietro da parte della politica dal momento che le feste dei Santi Patrono rappresentano uno dei momenti più alti della cultura popolare e tradizione delle nostre città e soprattutto dei borghi. E’ proprio durante queste celebrazioni che si crea infatti un momento di unione e condivisione unico ed irripetibile tra tutta la cittadinanza.


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