In questo momento, sulla home di Repubblica.it, campeggia la news sulla rivolta degli immigrati del Cpa di Cagliari: un centinaio di clandestini hanno preso il controllo della palazzina dell’aeroporto del capoluogo sardo e una ventina di loro si è spinta fino ad invadere la pista di decollo, costringendo le forze dell’ordine a intervenire per sedare la rivolta e a interrompere il traffico dello scalo per alcune ore. Ma, notizia a parte, colpisce l’ampio risalto dato a quella che viene definita la “mappa interattiva” dello scalo visto dall’alto.
Incuriosito da un’esperienza simile apparsa qualche settimana fa sulle pagine dei rivali del Corriere circa la rappresentanza finiana in Parlamento, dove la cosiddetta “mappa interattiva” consisteva in realtà in uno scarno e tristanzuolo grafico dei deputati della futura Fli (in cui ciascuna scheda era corredata da breve sommario e thumbnail, elementi tratti probabilmente da Wikipedia), ho deciso di aprire il link e seguire il collegamento.
Ora, si sa che i titolisti sono pagati (anche) per attirare, con le loro creazioni lessicali, quanta più attenzione possibile da parte dei lettori del quotidiano, però c’è un limite a tutto: la mappa interattiva che Repubblica millanta in prima pagina si rivela niente di più che una schermata tratta da Google Maps centrata sullo scalo cagliaritano e “abbellita” (?!) da un triangolo rosso con un punto esclamativo nel mezzo, ad indicare il punto esatto dove si è verificata la sommossa. Cliccando sopra l’icona, tra l’altro, non viene fornita nessun tipo di informazione aggiuntiva: un po’ poco per definirla interattiva, no?