Magazine Diario personale

La matematica non sarà mai il mio mestiere

Da Iomemestessa

Se questo è il nuovo che avanza, stiamo freschi. Il problema delle Serracchiani di questo mondo è che non hanno mai lavorato un giorno in vita loro, e che parlano di tutto senza essere competenti in nulla. Colpa loro, ma anche nostra che glielo permettiamo, sia chiaro.

Capisco che detto così, portare la Polonia in Italia, sembri un’eresia. Ma se fosse la soluzione? Ma qualcuno di voi, o di loro, c’è già stato in Polonia? Credete che viaggino laceri e scalzi, coi bambini infreddoliti agli angoli delle strade che allungano la mano in cerca di spicci. No. Non cadiamo nell’errore degli ‘ammericani’ che vedono ancora l’italia come spaghetti, mandolino e iamme iamme paisà.

La Polonia è un paese moderno, con un tenore di vita sostanzialmente europeo e un livello (e una qualità) di scolarizzazione soltanto invidiabile. Lo stesso si può dire del resto dell’est Europa (non delle repubbliche ex sovietico, che son sostanziali dittature e ben altra cosa) , eccetto, forse la Romania, che però soffre problemi sociali diversi, e una struttura della società parecchio sui generis.

Il fatto è che un operaio polacco e la sua famiglia con 800 euro al mese vivono degnamente o comunque non più indegnamente di un operaio italiano e la sua famiglia con 1.400 euro al mese.

Lo stesso accade in Portogallo (Europa occidentale, così stiam tutti più sereni e non ci sentiamo sminuiti). Un operaio guadagna, massimo, 700 Euro/mese, un ingegnere (con anzianità) sui 1.400 (qui un neolaureato ti sputa, se glielo proponi).

La differenza sta nel costo della vita. In Italia, un noto antinfiammatorio, a base di ibuprofene, a marchio, senza ricetta, lo pago esattamente euro 4.64, lo finisco, sono a Lisbona, mi fiondo in farmacia (che tra l’altro sono aperte dalle 8 alle 20, orario continuato) e lo pago, euro 0.96. Ricaccio dentro la banconota da 5 che pensavo di usare, e cerco un euro (che da noi manco il caffè). Tralasciando l’esiguità degli importi, ci rendiamo conto che la stessa casa farmaceutica vende lo stesso fottuto farmaco esattamente all’80% in meno? E il ragionamento è estensibile, con forbici variabili, ma mai inferiori al 50/60% a quasi ogni campo, specialmente la sanità? Mentre il differenziale tra stipendi è del 45%.

Col passaggio all’euro un paio di scarpe da 150.000 Lit. è passato a costare 150 Euro. Un aumento del 100%. Secco. Un pacco di pasta lo pagavo 450 Lit (marca leader sul mercato, che le private label costavano ben meno) vale a dire 0.23 Euro. La stessa marca, con lo stesso packaging e lo stesso peso, vende oggi a 0.95 Euro. Un aumento del 300%. Coglioni noi che lo permettiamo.

Di questo si dovrebbero occupare ste quattro teste di cazzo che ci governano. Di questo e della pressione fiscale (in Polonia al 19% per tutti, in Italia al 56% per quei quattro coglioni che si ostinano a pagare).

Conosco mercato, segmento e prezzi di riferimento. Un frigorifero Electrolux, nella grande distribuzione lo comprate a 450 euro (ammesso che non vi siano offerte, per incentivare la vendita). La grande distribuzione opera con un margine iniziale del 40%. Disonesto? No. Perchè devono tener conto di trasporto, invenduto, costi di magazzinaggio, immobilizzo finanziario, eventuali rateizzazioni, possibili offerte speciali, costi di struttura e mantenere un’equa remunerazione (che son aziende, mica onlus). Questo significa che il frigorifero l’han comprato a 270 Euro.Da questi 270, occorre eliminare un altro 40% circa che il produttore ci mette su per pagarsi movimentazioni interna, costi di magazzinaggio, apparecchi da riprendere per qualità scadente e quant’altro. Ne consegue che sto cazzo di frigo deve costare tra materia prima, costi di energia (i più alti d’Europa) e manodopera non più di 160 euro. Un operaio oggi costa 24 euro/ora. Considerando due ore di lavoro/apparecchio (che è poco, credete a me), stiamo parlando del 70% di quel valore.

Non deve stupire che Electrolux proponga contratti polacchi. Deve stupire che non abbia ancora delocalizzato.

Invece di cavalcare l’emotività popolare, istituiscano sistemi di controllo dei prezzi, spieghino il perchè e il percome qui tutto costa dal triplo al quadruplo. Facciano il loro lavoro.


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