La mattanza delle donne

Creato il 09 maggio 2012 da Speradisole

LA MATTANZA DELLE DONNE

Scrive Daria Bignardi su Vanity Fair: «In 4 mesi 54 donne italiane sono state ammazzate dai loro ex». Ed oggi leggo sull’Unità a pagina 14, in un piccolo  spazio: «Donna massacrata dal compagno». Questa volta a Villaricca, nel napoletano. Si chiamava Alessandra Cubeddo ed aveva 36 anni. Ad ucciderla e a lasciarla in un lago di sangue sarebbe stato il suo compagno, di 59 anni. Con questa ultima vittima si sale a  55 donne morte massacrate dai uomini violenti nel 2012 fino ad oggi.

Così, una  notizia che prende alla gola viene ridotta a poche righe, non viene specificato neppure il perché. Così senza un perché si uccidono le donne, «i negri del mondo» come diceva John Lennon.

Le cifre delle donne uccise da fidanzati, o ex fidanzati, mariti, o ex mariti, compagni, o ex compagni,sono impressionanti, comunque tutte uccise da uomini violenti. Una escalation che non tende a diminuire

119 donne uccise nel 2009, 120 nel 2010, 137 nel 2011, 55 nei primi quattro mesi del 2012. In media, ogni due giorni,  una donna perde la vita a causa della violenza di chi le sta vicino.

Non dimentichiamo che l’Italia è il paese in cui fino a pochi anni fa esistevano ancora le attenuanti giuridiche  per il cosiddetto delitto d’onore e una certa mentalità maschilista sta risorgendo e caccia le donne a ranghi secondari, a dequalificazioni, a riduzioni di mere statuette di bellezza da sfruttare e poi buttare via.

Per ora abbiamo firmato appelli e petizioni contro questo scempio e questa violenza sulle donne, ma, cosa possiamo fare di più.  Daria Bignardi: scrive che  «Possiamo educare i bambini, maschi e femmine, al rifiuto della violenza, ma soprattutto  della cultura della diseguaglianza e del machismo», «Che la passione non ha nulla a che vedere con la brutalità e la forza fisica», «Che una ragazza in gamba rifiuta l’dea di trovare attraente un uomo manesco o morbosamente geloso e possessivo».

Certamente l’educazione va tenuta presente, ma non è sufficiente quando tutto il mondo che ci circonda è violento contro le donne. Dalla pubblicità che le dequalifica o ne esalta solo gli aspetti fisici, alla maternità che diventa un pericolo per il lavoro e costringe le donne ad una scelta terribile, o lavorare e quindi mangiare o diventare madre.

Non lasciamo cadere questo scempio nel dimenticatoio e non facciamo sì che diventi una quotidianità e neppure una notiziola da riportare in poche righe, in un giornale. Si tratta di un vero e proprio «femminicidio» come scrive Saviano su Twitter, che va fermato a tutti i costi.



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