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La mattina in cui Raymond Carver si alzò presto

Creato il 29 agosto 2010 da Paciampi
La mattina in cui Raymond Carver si alzò prestoDi Raymond Carver tanti hanno letto, ammirato e a volte equivocato i suoi splendidi racconti. Meno conosciute forse le sue poesie, per me una fedele compagnia negli anni. Ce ne sono di più o meno belle, ovviamente, ma complessivamente per me rappresentano uno squarcio di sereno in un cielo che fino a pochi istanti prima era chiuso da una nuvolaglia grigia.
Stamattina mi sono svegliato presto e mi sono ritrovato nei versi di Almeno (da Orientarsi con le stelle, edizioni Minimum Fax. Spero che parecchi di voi abbiano condiviso questi stessi sentimenti.
Una mattina vorrei alzarmi presto,
prima dell'alba. Perfino prima degli uccelli.
Voglio lavarmi il viso con l'acqua fredda
e mettermi al tavolo da lavoro
appena il cielo schiarisce e il fumo
comincia a salire dai comignoli
delle altre case.
Voglio vedere le onde infrangersi
su questa costa rocciosa, non solo sentirle
come ho fatto tutta la notte nel sonno.
Voglio rivedere le navi
che attraversano lo Stretto, provenienti
da tutte le nazioni marinare del mondo...
vecchi, sporchi bastimenti che appena si muovono
oppure navi da carico nuove e veloci
dipinte di tutti i colori dell'arcobaleno
che tagliano l'acqua quando passano.
Voglio tenerle d'occhio.
Anche la barchetta che fa la spola
tra le navi
e la stazione di piloti vicino al faro.
Voglio vedere quando sbarcano un uomo
e ne prendono un altro a bordo.
Voglio passare la giornata a osservare questi eventi
e arrivare alle mie conclusioni.
Detesto sembrare troppo avido - ho già tanto
per cui essere grato.
Ma vorrei alzarmi presto un'altra mattina, almeno.
E andare al mio posto con un po' di caffé, per mettermi in attesa.
In attesa di vedere quel che accadrà.

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