Se il governo del fare non “fa” la colpa è dei giudici. Il ragionamento non fa una grinza e non manca occasione di comunicarcelo costantemente.
Ci sono, però, episodi, in apparenza minori, che rivelano metodi inaccettabili di fare comunicazione politica, e per questo assumono un valore simbolico.
Fra tanti drammi che ci affliggono, con un governo che sbaglia sempre i tempi ed un parlamento che aggrava il caos, la storia della figurante televisiva che si finge terremotata, può sembrare marginale. Ma non è così.
E’ grave allestire finti processi a “Forum”, servono solo da megafono per il padrone di Canale5. In Abruzzo tutto è a posto, quelli che ancora non hanno la casa è perché vogliono fare i turisti a sbafo. La vita comoda dell’albergo.
Se si cambia posto geografico e anziché la figurante finta terremotata, si mette l’occhio della telecamera su Lampedusa, ecco che Berlusconi prospetta a quell’isola un luminoso avvenire, un vero paradiso in terra. Una pietraia trasformata in un campo da golf. E’ un modo di coprire i ritardi dei suoi ministri.
Lo ha detto il premier in Tv e la tv non mente. Questo è l’aspetto simbolico del giochetto messo in onda da “Forum”. I fatti veri sono sovrastati e devastati da una realtà virtuale.
Non importa che Berlusconi vada in tribunale come imputato, ci pensa la tv a farlo salire su un predellino e a divulgare i suoi attacchi ai magistrati che dovrebbero giudicarlo. Il processo a un singolo si trasforma in un processo a un potere dello Stato.
Tutto questo uso di megafoni pro papi, avvalora la tesi del papi onnipotente, del “deus ex machina” barzellettiere , che si pone alla guida del paradiso, un Padreterno insomma, senza il quale il paese sarebbe fermo, all’ammasso.
Lo ha fatto anche a Napoli, dove purtoppo il paradiso promesso è ancora lontano, e la città è di nuovo sotto la spazzatura. Ma qui i megafoni restano in silenzio.
Quello che colpisce è il modo di comunicare del capo del governo, esagerato, fuori dalla normalità. A suo tempo paragonò la magistratura, quella comunista secondo il suo parere, ad una metastasi cancerogena, destando negli ascoltatori, un senso di paura se non ribrezzo, un male contro il quale è necessario agire in un modo cruento e doloroso come un’operazione chirurgica.
Di recente ha definito uno “tsunami umano” l’arrivo di alcune migliaia di tunisini a Lampedusa. Un capo del governo che paragona i profughi, i deboli, ad una terribile catastrofe naturale che devasta l’ambiente, sta usando parole di cui non conosce o non ha piena consapevolezza del loro significato.
Si dice che sia un grande comunicatore, ma sembra più che altro uno che sappia solo ferire e diseducare. Come, per esempio, mimare la camminata sbilenca di uno zoppo davanti ad un disabile, o raccontare barzellette sconce sui carabinieri, proprio davanti ai carabinieri.
Ma la peggiore di tutte fu quando disse ad alcuni bambini (cito a memoria): “Quando tornate a casa, salutate i vostri genitori e dite loro: queste sono le parole del Presidente” .
Un modo di comunicare insensato, fatto di spiritosaggini e di plagi, che è solo l’espressione di una mediocrità incredibile di un venditore di fumo e non di sogni.
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