Parafrasando il sommo poeta che nel II canto dell’Inferno declamava “amico mio, e non della ventura”, possiamo immaginare come al buon tecnico amaranto siano girati i maroni al gol di Pol Pogbà, con Tevez in posizione di fuorigioco.
I giocatori torinisti hanno subito alzato le mani per segnalare l’irregolarità, ma l’arbitro lo ha interpretato con una resa incondizionata al destino avverso, baro e bugiardo ed ha convalidato il gol che ha permesso ai Campioni d’Italia di aggiudicarsi il 137° derby della Mole.
La velocità dell’azione può risultare a lieve discapito del guardialinee che non ha potuto verificare in tempo reale la posizione di Tevez. Da valutare tuttavia che su lo stesso poteva esserci una trattenuta da parte del difensore che avrebbe potuto essere penalizzata con un calcio di rigore.
E dire che la partita si era presentata sotto i migliori auspici. Le due società hanno fatto affari insieme tra cui spicca quello di Ogbonna dal Toro alla Juve. I tifosi di casa non hanno perso l’occasione per ricordarlo, esponendo un bellissimo striscione: “Angelo, non si sputa nel piatto dove si mangia”. Solo a quel punto Bonucci ha capito che quello che gli aveva riversato nel piatto il compagno durante la colazione non era uno starnuto accidentale.
I due allenatori hanno preparato la partita con molta attenzione. Ventura pettinando i capelli di Cerci, Conte gufando inutilmente contro le squadre che hanno giocato gli anticipi. Le squadre scendono in campo con l’identico modulo: 3-5-2.
Conte schiera la formazione titolare pregando il Padreterno che nessuno dei tre difensori si faccia male per non essere costretto a far giocare Ogbonna. Al centro della mediana Pogbà sostituisce Pirlo che la prende bene e presenta le sue dimissione dal governo rigettando l’allenatore: “Ha dichiarato la mia esclusione prima di conoscere la formazione”, ha motivato il gioiello nazionale. Sulla sinistra inserisce Asamoà che è dato in gran spolvero.
Infatti, l’ex mai rimpianto dell’Udinese, si fa subito notare sbagliando il primo affondo, il primo dribbling, il primo tiro ed il primo cross. Contemporaneamente. Conte si rivolge ai suoi secondi dicendo: Dobbiamo cambiare il metodo dell’allenamento. Non possiamo far continuare a giocare Asamoà contro gli esordienti della Juve.
In avanti a fianco di Tevez viene schierato Giovinco, per la prima volta da titolare in questo campionato. Marotta conferma che non è stato pagato nessun riscatto a Biancaneve per il suo rilascio.
Ventura presenta la miglior formazione possibile, dopo le cessioni di Rolando Bianchi e Santana. Peccato che abbiamo comprato Immobile, dirà a fine partita.
Inizia la partita ed al 40” la Juve arriva in porta. Al 13’ Tevez calcia in porta da posizione defilata, blocca a terra Padelli, il tema del mach è chiaro, bianconeri a fare gioco con i granata pronti a sfruttare le ripartenze. Soprattutto quella di Immobile nel mercato di gennaio.
Al 26’ punizione fuori di un metro di Cerci, buoni ritmi ma zero emozioni e derby molto equilibrato. Finisce la prima frazione di gioco davvero povera di occasioni con le difese che hanno avuto sempre la meglio: 0-0.
Al 51’ prima occasione da rete del match con Giovinco che, su ottimo assist di Tevez, tira di sinistro e di prima intenzione all’interno dell’area ma Padelli respinge molto bene. Vucinic aumenta il riscaldamento.
Al 54’ il gol. Sulla spizzata di Bonucci di testa la palla arriva a Tevez che, a mezzo metro dalla porta, colpisce di testa e spalla e prende il palo. Sulla ribattuta arriva Pogba che a porta sguarnita mette in rete sempre di testa, ma l’argentino era in fuorigioco. Sullo, il vice di Ventura, viene espulso per aver protestato. Cornuto e mazziato.
Dopo il gol di Paloschi annullato ingiustamente la settimana scorsa ancora un altro regalo per la Juventus. Il presidente degli arbitri comunque difende la categoria: abbiamo i migliori arbitri del mondo. E anche i moviolisti, evidentemente.
Al 67’ esce El Kaddouri per Meggiorini ma nessuno se ne accorge, tant’è che il Torino non vuole pagare il gettone presenza. Dopo il gol, il Toro è incapace di reagire e la Juve cerca il raddoppio. “Che sia regolare, si raccomanda Conte dalla panchina, oppure non segnate”.
Al 73’ ci prova Tevez ma Padelli para. La Juve sostituisce Asamoah con Padoin e Giovinco con Vucinic. Ma il Torino non ne approfitta. Anzi rischia il secondo gol all’84’ con una conclusione al volo di sinistro di Vucinic con grande risposta del portiere granata.
Juve molto fortunata ad avvantaggiata dagli errori arbitrali, ma ancora troppo legata negli automatismi. Il turn-over di Conte potrà avere effetti fisici ma sta scassando gli equilibri interni. E non solo quelli.
Il Toro ha fatto, al contrario dell’avversaria, la sua onesta partita, ma non ha mai impensierito Buffon. Buona squadra in difesa ed in mediana, ma in attacco ci vuole qualcosa in più oltre al parrucchiere di Cerci.
Migliore in campo: Il sommo poeta.
Ipdà.