Dopo la qualificazione ai quarti di Cempion lig, la Juventus si appresta a ricevere la forte squadra siciliana del Catania.
“La partita più difficile del nostro campionato” è stata definita da Antonio Conte, anche se poi ha rettificato questa dichiarazione, una volta evaporato l’effetto della lozione usata per la concimazione delle ghiandole tricologiche.
Fino a poche ore dall’inizio previsto della partita, il Catania non era arrivato a Torino. Da una immediata indagine effettuata dalla polizia, si è scoperto che l’aereo del Catania è atterrato a Caselle con 12 ore di ritardo. Era un aereo della Wind Jet.
Il Presidente del Catania Pulvirenti, nonché Amministratore Delegato della Wind Jet, ha rassicurato tutti affermando: “Il ritardo dell’aereo rientra nella media”. Europea? “No, africana” ha risposto convinto e fiero il Presidente.
Quella degli aerei deve essere una peculiarità dei presidenti del Catania calcio. Negli anni di Angelo Massimino, grande presidente della storica promozione in “A” e probabilmente analfabeta, ad un cronista che gli chiese come faceva a conciliare i suoi impegni professionali con quelli sportivi, il nostro eroe rispose che era grazie ai voli “charleston” (charter n.d.r.). Probabilmente durante uno di questi viaggi ha tentato di comprare “l’amalgama” che mancava alla squadra e di cui si lamentava l’allenatore.
Personaggio molto semplice e umile, senza culto della personalità, fondò una società calcistica con il suo nome: la Massiminiana che salì agli onori della gloria per avere dato i natali calcistici a Pietro Anastasi, detto “Pitruzzu ‘u turcu” per via dei suoi colori tipicamente nordici.
In realtà, Anastasi deve la sua fortuna calcistica ad una donna incinta a cui, un dirigente del Varese Calcio mise a disposizione l’ultimo posto disponibile dell’aereo per Milano e, costretto a rimanere a Catania, andò a vedere una partita della Massiminiana, notando così il futuro centravanti della Nazionale italiana.
Grazie ad Anastasi così come a Furino (che non si è capito come potesse giocare al calcio), molti siciliani divennero tifosi bianconeri. La Juventus ha sempre ricambiato questo grande affetto, come in occasione della chiusura dello stabilimento Fiat a Termini Imerese.
Le due società hanno sempre mantenuto ottimi rapporti, dovuti proprio alla forte rappresentanza di esuli siciliani in terra piemontese. Neanche quello che è successo nella partita di andata ha scalfito il patto di amicizia tra Pulvirenti ed Agnelli.
Il gol regolare annullato a Bergessio e quello irregolare concesso a Vidal non hanno avuto ripercussioni. Pulvirenti ha riconosciuto la forza della Juventus ed aveva chiesto il 3-0 a tavolino o l’immediata ripetizione della partita.
Sempre con lo scopo di rafforzare il legame, ha poi scoperto e segnalato che il guardialinee Maggiani (che annullò il gol a Bergessio dopo solo 45 secondi di ripensamento dovuto ad un attacco di massa della panchina della Juventus), teneva postato nel suo profilo Facebook uno scudetto dello Juventus. “Sarà stato uno dei due revocati alla Juventus” replicò la dirigenza bianconera.
La Juve si presenta con la formazione quasi titolare con Pogba che sostituisce Vidal e Asamoah alto a sinistra. Il Catania, che deve fare a meno di Bergessio, gioca senza punte di ruolo. A chi gli faceva notare che c’è Castro, Maran ha risposto: “gioca perché ce l’ho nel fantacalcio”.
Si parte con la Juve che stranamente mantiene il possesso della palla. Al 15’ prima occasione con un diagonale scagliato da fuori area da Vucinic e parato in tuffo da Andujar.
Si mette in luce Lichsteiner sbagliando costantemente tutti i cross dal suo lato. Non sono bastate le abluzioni con l’acqua santa eseguite personalmente da Conte negli spogliatoi. Si prospetta un’amichevole con il Lourdes, per risolvere il problema definitivamente.
Risponde il Catania, al 27’, con il solito Lodi che calcia dai soliti 30 metri e spedendo largamente a lato, come al solito. Sembra che dopo quest’azione, le sue quotazioni per il trasferimento all’Inter sono aumentate.
Al 32’, seconda palla-gol della Juve con Marchisio il cui tiro da fuori area è deviata in angolo. Aumenta la pressione bianconera, dopo aver appreso il vantaggio del Chievo (a Chievo) sul Napoli.
Al 34’, Vucinic sbaglia un gol incredibile, mandando sul palo interno sinistro, dopo aver rubato la palla ad una coppia di polli, spacciati erroneamente per difensori centrali. Maran, a cui difetta la vista, protesta per un fallo del centravanti e l’arbitro lo manda a curarsi dallo stesso oculista di Berlusconi.
Il primo tempo finisce 0-0 e Conte va subito ad incoraggiare Lichsteiner mandando Padoin a scaldarsi. Intanto il Chievo segna il secondo gol al Napoli.
Il secondo tempo inizia con le stesse modalità del primo. Juve che spinge ed all’8’ un missile di Pogba esalta le doti del portiere etneo. Segue una fase di stasi perché la Juve non riesce a spingere nelle fasce.
Al 20’ Matri sostituisce uno spento e mai all’altezza Giovinco. Inizia il forcing finale. Al 28’ Marchisio sbaglia un altro gol impossibile da sbagliare, mandando a lato da due metri. Il Presidente Agnelli non fa una piega in tribuna ed inscena una danza di maledizione, al cui confronto la Haka dei Maori sembrano una mazurka romagnola.
Conte sembra accontentarsi del pareggio quando inserisce Giaccherini a prescindere da chi sostituisce. L’ipotesi si rafforza con l’entrata di Quagliarella.
Al 45’ Giaccherini sbaglia due volte, prima non servendo gli attaccanti smarcati area e poi cadendo in area un passo dopo essere stato toccato. Siccome chi scrive non capisce niente di calcio, è inutile tentare di capire per quale volere divino, Giaccherini al 92’ segna il gol-partita.
Migliore in campo: Il volere divino
Ipdà