Raccontano che uno scorpione chiese ad una rana di aiutarlo a passare uno stagno portandolo sulla schiena. La rana aveva paura del suo mortale aculeo ma lo scorpione la rassicurò: “Perché dovrei pungerti se mi fai questo favore?” La rana lo trasportò sull’altra sponda e fu punta dallo scorpione. Con le ultime forze gli chiese perché lo avesse fatto: “E’ la mia natura”, rispose impassibile lo scorpione.
Raccontano che Eddi Mercx, nonostante il grande vantaggio che aveva in classifica generale, alla vigilia delle grandi tappe di montagna, durante la cena, annunciava ai suoi compagni: “Domani attacchiamo”. Ciò, puntualmente, comportava l’intervento del medico sociale per salvare la vita al direttore sportivo con la manovra di Heimlich per estrarre il cibo strozzato nella trachea. Dopo essersi ripreso, il povero DS portava il campione alla calma dandogli in pasto una gigantografia di Gimondi. L’indomani il “Cannibale” attaccava comunque ed a fine tappa, a chi gli chiedeva il perché, rispondeva: “E’ la mia natura”.
Raccontano che Antonio Conte, nonostante il grande vantaggio sulla seconda in classifica, aveva annunciato alla squadra che, nella partita contro il Milan, voleva applicare lo schema 3-5-2 da trasformarsi in 4-2-4 all’occasione. Chiamato subito un parrucchiere per ridare il colore biondo alla chioma di Pavel Nedved, diventati bianchi improvvisamente, lo stesso Ds lo riconduceva alla calma, dandogli in pasto una gigantografia di Carobbio. A chi gli chiedeva perché voleva rischiare di perdere la partita ed il vantaggio accumulato, rispondeva: “E’ la mia natura”.
Fortunatamente alla Juventus non ci sono Moratti e Branca e, grazie alle ripetizioni serale prese dagli allenatori in seconda Angelo e Alessio, la squadra è scesa in campo addirittura con un 3-5-1-1 pronta a diventare un 5-4-1.
Il Milan si presenta allo Juventus Stadium senza il bomber Mario Balotelli squalificato per aver rivelato il vero mestiere della madre di un giudice di linea. A seguito del reclamo della società rossonera la squalifica è stata ridotta di una giornata e non completamente. Il giudice ha motivato che la sanzione non è dovuta all’offesa, di per sé potrebbe anche rivelarsi veritiera, ma per la violazione della privacy. Ognuno può fare quello che vuole ma non possiamo dirlo a nessuno. Mario ha commentato: “Gnari, qui siamo peggio del Burundi”.
Super Mario ha inoltre commentato il suo inserimento nella lista di “Time” tra i 100 uomini più influenti del mondo: “Ma chi cazzo sono gli altri 99?”.
Il Milan deve fare i conti anche con le voci che vogliano il proprio allenatore livornese pronto a prendere la panchina giallorossa della capitale. L’Allegri ha smentito tutto chiaramente: “Maddechè, ahò. Ma che stai addì? Io qui sto bbene come a festa de noantri de Trastevere, to sto addì, ‘morammazzato”.
Oltre a Supermario, il Milan deve fare a meno di Flaminì e il suo posto viene preso, a insaputa di Allegri, da Ambrosini. Sembra che a fine anno le strade si divideranno con la rescissione consensuale del contratto. I tifosi milanisti stanno preparando la festa d’addio: “a rivederci mai più, bauscia”.
La partita inizia in sordina ed al 7’ del primo tempo Abbiati Gigo robot d’acciaio deve compiere un capolavoro per evitare il gol a Pirlo su una punizione deviata, ma và, da Ambrosini. Ma il tempo non passa invano ed anche i componenti del robot si consumano. Così a causa di un ammortizzatore della gamba deve lasciare il posto ad Amelia.
La partita si distende orizzontalmente con tanto possesso palla ed una rottura di maroni dietro l’altra. La Juve ha un’altra occasione sempre su punizione di Pirlo sempre deviata da Ambrosini e sempre parata dal portiere. Primo tempo 0-0.
Il secondo tempo inizia con una buona notizia per Allegri: Ambrosini non ce la fa e deve essere sostituito da Muntari. Al suo nome è legata la polemica con la Juventus quando nel campionato scorso non venne convalidato un suo gol che tutte le moviole hanno dimostrato essere entrato di circa 1 metro. Quel gol avrebbe significato il 2 a 0 per il Milan e forse anche il campionato poteva finire diversamente. Invece, il pareggio di Matri, ha fatto scrivere un’altra storia.
La polemica si è ripetuta anche quest’anno in maniera opposta. All’andata, il Milan si è imposto con un rigore concesso per un fallo di mano di Isla che è risultato poi non essere tale. Tutte le moviole hanno dimostrato che la palla colpì la schiena e pertanto il rigore è stato regalato.
Antonio Conte, che ha serbato tutto questo con la solita morigerata moderazione, quando l’arbitro assegna il rigore alla Juve per un fallo di Amelia su Asamoah, impegnato nell’unico affondo della partita, si è rivolto in salentino al dirigente rossonero così: “Gallian, non ti grucciare; vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare”.
A chi gli chiedeva la traduzione in italiano l’allenatore ha risposto: “L’ho letto nell’ultimo numero del “Il Tromba”, se non leggete non è colpa mia, giornalisti analfabeti”.
Chiosando sulla polemica dei numeri con lo stesso Galliani ha detto: a noi mancano 4 punti per lo scudetto, quando mancheranno anche al Milan ce lo facciano sapere. Ciao né.
Migliore in campo: Il “Tromba”.