cucina tipica tradizionale
ingresso al museo
Scopo di questo museo è il documentare, raccogliere e preservare le tradizioni della popolazione rurale della provincia di Belluno durante l'ultimo secolo.Acquistato il biglietto d'ingresso inizio ad esplorare le sale del museo attraverso un percorso che si sviluppa in più piani, ogni piano ha un suo tema con relativi approfondimenti.Il piano terra ad esempio è dedicato al sistema alimentare con una riproduzione di una cucina tipica del bellunese e le diverse modalità di preparazione e consumo di cibo; diversità che si notano tra la zona dolomitica, con influenze austriache, e l'area prealpina, più vicino alla pianura, dove prevale l'uso della polenta.
Il primo piano, invece, illustra la vita delle popolazioni bellunesi nel corso di questo secolo. Una vita che dipende molto spesso dalla montagna e dove la popolazione ha fatto di tutto per sfruttare al meglio lo spazio montano, fatto di ripide pendenze, e da dove bisognava ricavare la terra da coltivare. Bellissima la sala dove ci sono le riscostruzioni delle slitte da legname e da fieno con documentazioni delle prime teleferiche, grazie alle quali furono dimezzati i tempi di trasporto.
evoluzione della slitta nel corso degli anni
slitte e sci d'epoca
Il percorso espositivo spazia poi sui problemi della popolazione e sulla povertà di inizio secolo. Si apre così una pagina sull'emigrazione al finire dell'800, quando migliaia di famiglie emigrarono in Brasile grazie al progetto di colonizzazione di territori vergini e dove ogni famiglia aveva a disposizione del terreno che doveva essere diboscato e bruciato.Ma c'è stato un altro tipo di emigrazione nei primi decenni del secolo scorso: quella delle balie da latte, giovani madri che partivano per le grandi città per offrire il proprio latte ai neonati delle famiglie più ricche in cambio di un compenso economico. La balie dovevano lasciare il proprio bambino appena nato lasciandolo a conoscenti o parenti, consapevoli che al loro ritorno sarebbe stato davvero difficile riagganciare i rapporti affettivi.Questa è stata una delle sezioni che mi è piaciuta di più, anche perchè ero a completa sconoscenza di questa usanza.
balie da latte
Quasi tutte le sale del museo sono interattive, si passa dalle registrazioni dei vari dialetti delle vallate bellunesi, al semplice richiamo delle galline da parte dei contadini, fino alle varie documentazioni scritte dell'epoca.
antichi strumenti musicali tipici delle aree del Comelico
L'ultimo piano è dedicato al rapporto dell'uomo con gli animali domestici e selvatici, una convivenza che ha con l'alpeggio il suo punto più importante. Attraverso diversi pannelli viene spiegato che l'uso dei pascoli era sottoposto al controllo delle regole della comunità e riguardava sia il pascolo nelle malghe sia quello di una sola giornata. L'alpeggio, che si effettua tuttora nelle malghe del bellunese, era collegato anche alla pratica della fienagione con lo scopo di allevare i bovini e di lasciare alle famiglie dei contadini il compito di occuparsi del fieno e dei campi.Si stima che per mantenere una mucca da latte fossero necessari circa quattro quintali di fieno al mese! Con l'avvento dei mangimi questo numero è poi sceso sensibilmente.
strumenti per l'alpeggio
Finisce qui la mia visita al museo etnografico delle dolomiti. Si potrebbe parlare molto di più di quello che questo museo può offrire ai propri visitatori, tra cui ricerche, laboratori e mostre varie, ma ho pensato fosse giusto evidenziare l'essenziale del valore storico e culturale di quest'area montana del Veneto. Valori che, nonostante tutti i problemi relativi alla vita in montagna al giorno d'oggi, sono ancora vivi e presenti.
Vedi anche: my veneto
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