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La memoria e il nostro bisogno di coltivarla

Creato il 02 febbraio 2012 da Sulromanzo

La memoria e il nostro bisogno di coltivarla.Cos'è quella cosa che rende le persone indelebili?

Le emozioni.

La solidarietà che le persone tracciano e seminano nel percorso della loro esistenza.

Forse resta indelebile chi, in un determinato momento, risponde a un nostro bisogno profondo.

Le azioni, le opere che compiono gli uomini… Nel bene… E nel male, purtroppo!

Un pennarello indelebile, in mano a persone indelebili.

‎Io credo che non esistano cose che rendano le persone indelebili. Viceversa, indelebile, risulta essere il modo con cui le guardiamo… Sono i nostri stessi occhi e il nostro stesso cuore a stabilire un metro di misura del tempo.

La risposta è "la storia".

A parer mio, sono quelle che incidono sul disco della nostra memoria un solco così profondo da arrivare a scalfire lo strato sepolto di emozione pura. Che tale solco sia generato da una gioia o un dolore è ai fini del ricordo indifferente, ma determina il nostro percorso e le nostre posizioni future.

La memoria e il nostro bisogno di coltivarla.
Ero in libreria nell’angolo delle occasioni a frugare fra i titoli con sguardo fulmineo come le mani veloci su una bancarella al mercato, e così ho trovato la risposta a questa domanda racchiusa in due romanzi che inizialmente per me avevano in comune il solo fatto di trovarsi uno a fianco all’altro e perfettamente appaiati davanti ai miei occhi, oltreché a ben vedere  essere stati pubblicati in Italia dal medesimo editore e guarda caso nello stesso anno. Era il 2005, quando per Guanda uscivano sul mercato italiano: La storia dell’amore e Molto forte incredibilmente vicino, due romanzi americani scritti da una donna e da un uomo con le stesse origini e la stessa professione che un giorno li aveva fatti incontrare. Sì, perché Nicole Krauss e Jonathan Sofran Foer entrambi d’origine ebraica, nella vita sono marito e moglie e questo legame s’insinua nella loro scrittura dritto dentro le pagine dei loro libri.

E chi l’ha detto che uomini e donne hanno sensibilità opposte?

Occorre essere diversi per stare insieme?

Chi ha detto che se uno scrive l’altro deve far di conto?

Il tempo in cui viviamo, il nostro mondo e la vita privata s’insinuano dentro il lavoro di uno scrittore, lo influenzano, lo plasmano andando anche a definire i temi e gli approcci stilistici della scrittura. È così che trame all’apparenza così diverse come quelle de La storia dell’amore e Molto forte incredibilmente vicino a ben vedere non sono poi tanto lontane.

La storia dell’amore di Krauss è la storia di un manoscritto disperso dalle trame della storia dalla persecuzione ebraica, Molto forte incredibilmente vicino è l’11 settembre raccontato in modo del tutto originale da Foer, minimizzerebbe così il commesso dell’area libri del centro commerciale La Tigre (che nemmeno so se esiste) e invece questi romanzi non sono semplicemente le storie che raccontano. Entrambi, con una scrittura visionaria, fatta di silenzi, sovrapposizioni di stili narrativi, incursioni di nuovi personaggi, pagine bianche e illustrate, lemmi e giochi di spazi, a partire dal dolore della scomparsa ci fanno riscoprire il piacere della ricerca delle proprie radici che anche da adulti siamo in grado di leggere con occhi di bambino.

La memoria e il nostro bisogno di coltivarla.
Alma e Oskar, i due bimbi protagonisti, ognuno rispettivamente dei due romanzi, sono la scintilla che illumina la strada della ricerca di una risposta plausibile al nostro quesito iniziale:

Cos'è quella cosa che rende le persone indelebili?

Nella Storia dell’amore, la piccola Alma riesce a ricostruire la storia del romanzo, a cui deve il suo nome, cancellando dall’invisibilità la vita di Leopold Gursky, scrittore scampato alla persecuzione ebraica della seconda guerra mondiale grazie alla fuga e alla forza dei ricordi.

La risposta del piccolo protagonista di Molto forte incredibilmente vicino invece, si nasconde nella busta segreta che Oskar trova nello studio di papà e che lo porta a ricercare e riscoprire suo padre e le radici ebraiche della sua famiglia in ogni persona che incontra lungo tutto il suo viaggio.

A pochi giorni dal 27 gennaio 2012, ricorrenza internazionale del giorno della memoria, dal 2000 ricorrenza dello Stato Italiano per ricordare le vittime del nazionalsocialismo, del fascismo e dell’olocausto ho scelto la letteratura di due giovani scrittori americani di origine ebraica per non dimenticare che la memoria e la nostra capacità di coltivarla rende indelebile i ricordi più importanti dalla nostra vita.

"Tutti andavano o venivano. La gente in tutto il mondo si spostava da un luogo all'altro. Nessuno restava. Ho detto: E se restassimo? Non andare e venire, non qualcosa o niente, non sì o no." (J.S.Foer)

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