La meraviglia della scoperta continua…

Creato il 04 maggio 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

L’attore, regista  produttore e talent scout canadese Mack Sennett è considerato il re della commedia nel periodo d’oro del film muto.

Recitò insieme a Griffith e trascorse  alla Biograph un periodo di quattro anni che gli valsero come  grande esperienza professionale tanto che affermerà più tardi  :” Considero Griffith il mio maestro di vita e di arte, a lui devo tutte le mie competenze nel cinema”.

Nel 1912 insieme a Adam Kessel e Charles Baumann fondò una nuova casa di produzione : la Keystone Pictures i cui film seppur rozzi e confusionari riscuotevano grande successo commerciale.

Nascono in questo periodo i “Keystone Cops”, accozzaglia di buffi poliziotti e le” Bathing Beauties”, le copiate”bellezze al bagno che trasgredivano la classica immagine femminile.

Il nome dell’attrice canadese Mary Pickford in realtà è lo pseudonimo di Gladys Louise Smith. La Pickford guadagnava 10 dollari al giorno alla Biograph a differenza dei suoi colleghi che ne guadagnavano 5; fu  Griffith a concederle questo, previa una garanzia di guadagno di 40 dollari alla settimana.

Sottovalutando l’avvento del sonoro Mary Pickford affermò : “aggiungere il suono ai film è come mettere il rossetto alla Venere di Milo”.

Durante la prima guerra mondiale Mary P. sostenne l’acquisto dei Liberty Bonds, comportandosi da perfetta americana , girando gli Stati Uniti e, attraverso un’estenuante serie di convegni, sostenne la loro sottoscrizione: vendendo  i bonds a fianco di  Chaplin, Douglas Fairbanks, Theda Bara e Marie Dressler. Vendette all’asta anche le sue celebri ciocche di capelli per 15.000 dollari.

 Fondò il Motion Picture Relief Fund, organizzazione che aiutava gli attori in difficoltà, e promosse il Payroll Pledge Program, un piano di deduzione dello stipendio a favore dello studio per cui i lavoratori versavano metà dell’1% del loro guadagno alla MPRF.

Ai personaggi della United Artists è stata dedicata la canzone “Mary Pickford” di Katie Melua.

George Bernard Shaw, Albert Einstein, Elinor Glyn, H.G. Wells, Lord Mountbatten, Fritz Kreisler, Francis Scott Fitzgerald erano assidui ospiti nella casa della Pickford e di suo marito, l’attore Douglas Fairbanks.

Capi di Stato e personalità importanti che visitavano la Casa  Bianca spesso, chiedevano  di visitare anche la celebre Pickfair , dimora della coppia a Beverly Hills.

Ebbe tre mariti : l’attore irlandese Owen Moore sposato nel 1911, l’attore Douglas Fairbanks nel 1920 e l’attore e leader della band Charles ‘Buddy’ Rogers nel 1937.

Lillian Gish è lo pseudonimo di Lillian Diana De Guiche. Venne presentata al regista Griffith, insieme a sua sorella Dorothy proprio da Mary Pickford, loro grande amica.

Nel 1920 L. Gish si cimentò anche in una prova registica, prima e unica: su suggerimento di Griffith diresse Dorothy in “Remodelling her husband!” commedia protofemminista andata perduta.

 L’American Film Institute ha inserito l’attrice statunitense al 17º posto tra le più grandi star della storia del cinema.

Recitò nel suo ultimo film nel 1987 accanto a Bette Davis, aveva 94 anni.

Era sta anche un membro attivo del Comitato Prima America, organizzazione anti-interventistica creata dal generale in pensione Robert E. Wood.

Lillian Gish non  si sposò mai , né ebbe dei figli. Si è sempre sospettata una relazione con Griffith, che lei ha sempre prontamente smentito. Lasciò i suoi avere in eredità alla sua cara amica Helen Hayes, la quale mori’ solo 18 giorni dopo.

Nel 1973, il regista  François Truffaut dedicò alle sorelle Lillian e Dorothy Gish  il film “Effetto notte”con una dedica che chiude i titoli di testa.

La maggior parte dei film girata dall’attrice prima  femme fatale del cinema Theda Bara andarono perduti a causa di un incendio.

 Il film muto “Al là delle Rocce” con Gloria Swanson (nome d’arte di Gloria May Josephine Svensson), e Rodolfo Valentino (Rodolfo Alfonso Raffaello Pierre Filibert Guglielmi di Valentina D’Antonguella) è stato recuperato solo  nel 2004 , in una collezione privata in Olanda .

Fu la sceneggiatrice June Mathis ad intuire il fascino che Rodolfo Valentino esercitava sulle donne e ne creò il (breve) mito.

Il giorno della sua morte, avvenuta a soli 31 anni, si registrarono una trentina di suicidi oltre che scene di fanatismo e delirio. Si svolsero ben due cortei funebri: uno a New York, l’altro a Hollywood.

A Castellaneta sua città natale è sorto in suo onore il Museo Rodolfo Valentino e una scultura in maiolica dell’artista Gheno.

Alla sua vita si sono ispirati  Garinei e Giovannini nel 1966 con la commedia “Ciao Rudy” interpretata da Marcello Mastroianni e musicata dal grande Armando Trovajoli.

di A. Grasso


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