Vedere questi personaggi seduti su troni ceramici con le braghe o le calze calate, invece che sui loro consueti scranni vellutati (reali o metaforici), li spoglia innanzitutto di qualsiasi loro attributo di specialità, mettendoli sullo stesso piano di tutti gli esseri viventi come solo la morte sa fare (Totò la chiamava la livella), e secondariamente ci ricorda che il potere non esiste di per sé, ma è solo qualcosa che viene attribuito, tramandato, preso (e anche, si spera, tolto), ma resta comunque una sovrastruttura squisitamente umana.
Infine, a partire dalla considerazione laterale che la loro merda puzza e fa schifo tanto quanto la nostra, Guggeri ricorda che Il dovere quotidiano dei potenti dovrebbe essere quello di servire il popolo che defeca esattamente come loro e di tenere la merda e la puzza esclusivamente nell'ambito dei loro gabinetti.