L’alimentazione è un argomento importante, ho già scritto della pappa al nido, dell’alimentazione dei bambini, dei fast food e di chi soffre di celiachia. Oggi vorrei parlare della merenda.
Al nido la merenda del mattino è costituita da frutta fresca, mela, banana e mandarini o arance, ossia frutta di stagione. Ovviamente non si da un frutto intero ad ogni bambino, di solito si dividono in spicchi due mele o due arance e qualche mandarino. Per le banane si dividono a metà, quindi con un gruppo di otto bambini si consumeranno quattro banane. La merenda del mattino al nido non deve essere sostanziosa in termini calorici, è più un momento di aggregazione. E’ un modo per riunire il gruppo e iniziare le routines giornaliere. Pensiamo che i bambini alle dieci del mattino non abbiano tanta fame. Alcuni di loro sono arrivati al nido da poco e hanno appena finito la colazione.
Ma la mia attenzione oggi va alla merenda del pomeriggio. Al nido dopo il risveglio e dopo essere stati in bagno per il cambio e per la preparazione alle prime uscite, si dividono i gruppi dei bambini e si fa merenda. Alcuni giorni viene proposta la frutta anche al pomeriggio, cercando di variare, quindi se al mattino c’è la mela al pomeriggio si mangia la banana e viceversa oppure si prepara la pera nei bicchieri e i bambini grandi possono fare merenda al tavolo con il cucchiaio. Qualche volta si mangia la torta o adesso che siamo in estate il gelato. A volte ci sono i biscotti con il latte o lo yogurt. Insomma al nido si cerca di dare una merenda che sia nutriente e che faccia bene.
Allora perché scrivere sulla merenda oggi?
Perché mi è capitato spesso, durante i miei anni di lavoro come educatrice, di vedere mamme che appena uscivano dal nido con i loro bambini, proponevano una ulteriore merenda ai figli, anche se i bambini avevano appena finito quella all’asilo. Sono rimasta shockata, pochi giorni fa, ho accompagnato una mia amica a prendere il suo bambino al nido, da una mamma che mentre usciva dal nido con la bambina nel passeggino le diceva: “Amore mio, la mamma oggi per merenda ti ha portato un panino kebab”. Alle quattro del pomeriggio? E la sera per cena cosa mangia? I mattoni al forno? Per carità, anche io adoro il kebab, ma l’alimentazione è importante e spesso le mamme sono preoccupate che i loro figli mangino poco, soprattutto quando i bambini crescono poco o lentamente, ma esagerare non fa bene!
Primo, la bambina aveva già fatto merenda al nido!
Secondo, la merenda del nido è pensata per fare in modo che i bambini arrivino comodamente all’ora di cena.
Terzo, in questo modo la mamma manda un messaggio inconscio che è quello di sopperire con il cibo la scarsità di tempo passato con il proprio bambino.
Capisco benissimo che l’alimentazione sia uno scoglio difficile da superare per i genitori, un bambino che mangia poco viene accontentato in tutto, così se mangia solo quando è seduto sul divano con la testa in giù e i piedi in aria i genitori lasciano correre. Ma non è corretto. Se il bambino presenta dei problemi parlate con il pediatra e trovate una soluzione, se il bambino fa i “capricci” assecondarlo non è giusto per lui e per voi.
Tornando alla merenda, cari genitori, se volete fare merenda con i vostri bambini, ditelo alle educatrici del nido, così potete portare la merenda e farla insieme al parco o mentre vi dirigete verso casa. E’ inutile che i bambini mangino al nido e poi sulla strada verso casa, magari alle cinque del pomeriggio e poi alle sette pretendete che abbia ancora fame e ceni.
Il bambino assecondato in tutto impara che se smette di mangiare per qualche giorno ottiene quello che vuole e i genitori diventano succubi dei figli. Se invece lo si ignora per un po’ allora sarà lui a venire a mangiare a tavola con voi.
I bambini che saltano la cena una volta o due non muoiono di fame. Anzi magari non mangiano a casa, ma al nido di solito, visto che sono in compagnia non si fanno pregare. Ricordo che avevo una bambina ( aveva quasi tre anni ed eravamo alla fine dell’anno scolastico) che davanti agli spinaci faceva una faccio che sembrava la stessero torturando. Un giorno le dissi: “ Alice, non li mangiare gli spinaci se proprio non ti piacciono, apprezzo il fatto che almeno li hai assaggiati”, lei mi rispose: “Se non li mangio i miei amici mi dicono che non ho finito tutto, e io non voglio!”. Ho capito che si sentiva in difetto con gli altri bambini, ho tolto una forchettata di spinaci dal suo piatto e ne ho lasciati pochissimi, così lei ha potuto finirli e sentirsi orgogliosa.
Magazine Bambini
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