Hannelore Kraft, l’anti Merkel
E’ grande come la Lombardia e il Veneto, ha 18 milioni di abitanti, tre milioni di ettari di foreste, ma anche la più grande conurbazione d’ Europa, il Ruhrgebiet con cinque città fuse insieme, Dortmund, Essen, Duisburg Bochum e Gelsenkirken, produce un quinto abbondante del Pil della Germania, nel suo territorio ci sono Colonia, Aquisgrana, la capitale di Carlomagno e Teutoburgo, un bel po’ di storia europea dunque. Qui oggi, nelle elezioni del NordRhein- Westfalen Angela Merkel ha subito una vera disfatta, con la Cdu al 26% (- 8,6%), i socialdemocratici al 39%, (+ 4,5%), i verdi al 12,2 e i pirati al 7, 5.
La Linke è calata del 3%, mentre a sorpresa sono aumentati liberali ora all’8%. Sono le primissime proiezioni, che se saranno confermate nella sostanza, (ma può darsi che la Cdu ceda ancora qualcosa) ci dicono che esiste, anche nella società tedesca, un’inquietudine rispetto alla vecchia politica, una richiesta di stato sociale concreta ma anche una sfiducia nella cancelliera che si va allargando. Con questo voto che non ha altra possibilità se non il rinnovo della coalizione rosso verde guidata da Hannelore Kraft, Cdu e Liberali sono in decisa minoranza nel Bundesrat il parlamento dei Laender che tuttavia deve approvare le leggi costituzionali con la maggioranza qualificata dei due terzi. C’è dunque la concreta possibilità che la Germania non approvi in tutto o in parte le ricette imposte al resto d’Europa e da noi supinamente accettate come la follia del pareggio di bilancio in Costituzione.
Capita a chi sulla pelle degli altri vuole fare il primo della classe.