Magazine Cinema

La messa è finita

Creato il 19 settembre 2010 da Robydick
La messa è finita1985, Nanni Moretti.
Primo Olimpo per il mio amato Moretti finalmente, questo film m'ha colpito e a quanto ho letto l'ha fatto anche con la giuria di Berlino, Orso d'argento nell'86 e gran premio della giuria.
Basta per un attimo con Apicella, nel suo quinto lungometraggio c'è un prete di una parrocchia di periferia romana, Don Giulio interpretato dallo stesso Moretti in versione sbarbata, faccia pulita, non più giovane ironico e scorbutico.
Al ritorno nella sua Roma Giulio è felice di poter riallacciare vecchi rapporti, poter frequentare la sua famiglia.
I vecchi amici coi quali aveva condiviso passione giovanile per la politica ed il comunismo sono tutti cresciuti ovviamente. Tranne per uno di loro, arrestato con l'accusa di brigatismo, tutti gli altri hanno dimenticato ideali ed ideologie e dovuto procedere ai passi normali di una crescita nel mondo adulto, quindi lavoro, famiglia, separazioni, ecc... . Tutti indistintamente hanno dei problemi.
Dove trova le persone più problematiche poi è proprio in famiglia. La sorella ha una relazione incompiuta, verrà fuori che è pure incinta e che vuole abortire. Il padre prende una scuffia per un'amica della sorella molto più giovane di lui e lascia, in ormai tarda età, la madre che avrà per la cosa una reazione drammatica.
Un prete che al suo ritorno in terra natale cerca le sue radici, di ritrovarsi, si trova invece completamente in balia di situazioni per le quali vorrebbe fare qualcosa, come amico e parente ma anche per il ruolo che ricopre, che invece non ha mai una vera soluzione da proporre, se ne rende conto egli stesso, e lentamente precipita in una crisi totale, personale e di fede.
La fede pare non comparire mai, l'unico con cui ne parla è il prete che lo ha preceduto nella parrocchia. Vive vicino alla chiesa, che ha lasciato insieme alla professione perché si è sposato ed ha anche un bambino, senza per questo abbandonare la fede, tutt'altro. Forse la sola persona felice che incontra anche se gli causa grandissimo imbarazzo, che gli parla d'amore per dio e per la famiglia indistintamente.
Giulio, uomo non-dio ed in quanto tale impotente a risolvere alcunché, non riesce a dare conforto a nessuno. La maggior parte non lo vuole il suo aiuto che pure prova a fornire, altri che glie lo chiedono lo mettono in imbarazzo. Questo è proprio l'aspetto che più mi ha commosso e fatto pensare, la sana umanità di Giulio, depresso e sconfortato come chiunque di fronte a certe situazioni, che non parla per partito preso e che ogni volta che ragiona su quei problemi si ritrova impotente, che poi è la verità di chi non immola il raziocinio a divinità o culti di sorta e che quindi non dispone di soluzioni preconfezionate. Giulio le avrebbe, o avrebbe dovuto averle in quanto prete, ma non è così, la situazione della sua famiglia poi sarà pregnante al punto da renderlo indifferente, quasi apatico, al resto della sua missione, al destino di amici e parrocchiani.
Bellissimo, forse il solo film di Moretti del quale ero completamente all'oscuro mi ha sorpreso. Abbandonata già con "Bianca" la 16mm, le riprese sono di qualità da film importante, curate, come la splendida colonna sonora originale di Nicola Piovani.
Dovrei dirne ancora ma chiudo qui. La recensione è finita.
La messa è finita

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines