La metanizzazione della Sardegna

Creato il 18 novembre 2011 da Yellowflate @yellowflate

Riceviamo e pubblichiamo un interessante parere del nostro stimato lettore Tore Sanna.

So molto bene che un certo Alberto, famoso premio Nobel di anni addietro, soleva dire che è più semplice spaccare un atomo che non un pregiudizio.

Tuttavia voglio ugualmente far presente a tutti gli scettici e dubbiosi del progetto GALSI per la metanizzazione della Sardegna che una famiglia di Sassari, composta da 4 persone e con 110 mq di abitazione, paga in più, rispetto ad una identica di Siracusa, dove anche il meteo è simile, per la mancanza di metano nell’isola, 1440 €/anno, se nella sua abitazione ha riscaldamento condominiale a gasolio, bombola per cucinare e scaldabagno elettrico; 1034 €/anno se la stessa famiglia ha nella sua abitazione la caldaia d’appartamento alimentata a gas gpl in bomboloni per la fornitura di riscaldamento, acqua calda sanitaria e alimentazione per la cucina; 802 €/anno se le stessa famiglia, come nel mio caso, ha la caldaietta d’appartamento alimentata ad aria propanata. Giusto per informarvi a Siracusa una famiglia simile paga in un anno 962 € e a Udine 1417 €, dove, per motivi meteo, si è costretti da fine ottobre a metà aprile, a tenere acceso il riscaldamento per 12 ore. Al momento non ho ancora disponibili i dati promessi di un caseificio per fare una simulazione identica, però posso anticipare che i vantaggi sarebbero notevoli.

Se questo è l’aspetto economico legato alla presenza o meno del metano, l’aspetto ambientale è ben più drammatico perchè la nostra bella e adorata Isola, col sistema delle nostre centrali elettriche e dei pochi processi industriali ancora in essere, immette in atmosfera (o se preferite contribuiamo ai danni del pianeta) ben 2.500.000 ton di anidride carbonica, mentre se avessimo il metano, con la tecnologia dei cicli combinati che permettono rese elettriche che sfiorano il 60%, contribuiremmo ai mali della terra con 350.000 ton/anno.

Non mi si venga a parlare di rinnovabili perchè oggi la convenienza sta negli aiuti dello stato e non sui costi reali, cui è anche necessario aggiungere (cosa che nessuno dice) che lo stato paga ai titolari di pale eoliche e di centrali fotovoltaiche, in base alle potenza nominale e non alla effettiva energia elettrica prodotta nel corso dell’anno! Così succede di leggere nel bilancio di TERNA, la società che gestisce la rete elettrica, che i privati hanno intascato nel 2010, ben 4,5 miliardi di € di energia elettrica non prodotta da energie rinnovabile perchè la rete elettrica, quella appunto gestita da TERNA, è in grado di assorbirne appena il 20%.

Da poco mi è capitato purtroppo di scoprire che qui nell’isola, la mia Sardegna, è stata inventata una chimica verde, anche se esiste la chimica, ed è una e soltanto una. Oggi gli oppositori al progetto GALSI, siano essi sardisti, indipendentisti, IdV o della ex sinistra extraparlamentare, e anche qualche dirigente e militante PD, hanno inventato lì ENERGIA SARDA, una energia di cui penso che nemmeno Einstein ne fosse a conoscenza visto che rifiutano il carbone, i derivati del petrolio, il metano e la legna!!!  Spero tanto che dicano a noi di Sassari di che cosa si tratta e con che cosa dobbiamo arrostire il nostro zimino….

Per quanti di voi che sono in Facebook possono leggere un interessantissimo dibattito sviluppatosi intorno a questo tema, indipendentemente dalle posizioni di ciascuno penso che vi trovi informazioni interessanti sul problema energia in generale.

https://www.facebook.com/home.php?ref=home#!/notes/alba-rosa-galleri/galsi-o-galno-di-tore-sanna/277546488956078?notif_t=note_reply

Tore Sanna


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