(immagine: fonte web)
Dicembre 2010
Abbiamo il piacere di intervistare Lucrezia Maggi, autrice di diverse opere del panorama letterario italiano. Cosa rappresenta per lei la scrittura?
Anche quando non sono impegnata nella stesura di un romanzo, scrivo quasi ogni giorno,non potrei farne a meno...i miei pensieri li raccolgo nei miei "diari virtuali" che custodisco,con meticolosa cura, su Blogs.it, la piattaforma tedesca che li ospita. La scrittura rappresenta per me uno spazio e un tempo che appartengono a me soltanto. E' il "mio mondo".
Oggi presentiamo "Cento sms". Da cosa nasce questo romanzo?
Come nasce "Cento Sms"? Non è affatto semplice "spiegare" come, quando e perché una storia "nasce"...Forse fu una sfida? Dopo aver scritto per anni unicamente poesia, ho desiderato cimentarmi anche nella prosa e così,nel 2006,nacque,la prima edizione di questo stesso romanzo che a distanza di quattro anni ora ripropongo in una nuova veste grafica, con contenuti inediti e con una nuova editrice. La mia scrittura in questi anni si è sicuramente arricchita, è più "matura" oserei dire. Questa edizione mi piace sicuramente di più.
Possiamo rintracciarvi dell’autobiografico ed, eventualmente, in quale misura?
Non è la prima volta che mi viene posta questa domanda:forse perché,"volutamente" ho dato ad Iris un volto che potrebbe essere anche il mio? Forse perché le ho lasciato indossare emozioni e abitudini che potrebbero appartenermi?
Un vero narratore spesso mette in gioco la propria persona: ovviamente sarebbe poco interessante raccontarsi in una vera e propria autobiografia, a chi interesserebbe? Ma spesso l'autore di romanzi scrive solo di ciò che "veramente" conosce. Trae ispirazione dal reale contaminandolo di emozioni e di fantasie che gli scorrono improvvise sotto le dita imprigionandole sulla tastiera, colorandole d'inchiostro scuro. Che queste siano pieghe di vissuto o fotogrammi di emozioni altrui, credete che questo abbia davvero importanza?Spesso attraverso il racconto ogni realtà ha infine un senso e, tra le righe, la vita palpita ancora più vividamente... Se l'emozione "arriva", se il lettore "la coglie"...un obiettivo è stato raggiunto: questo desidera "il narratore"...Ogni volta che "scrivo", questo desidero io...
Cosa vorrebbe il lettore traesse leggendo quest’opera? Forse la grinta di essere determinante per il proprio destino?
...Guardare all'oggi, senza precorrere i tempi, senza perdersi nei ricordi, sicuramente non è semplice. Forse affrontare i giorni, uno per volta, senza affanni, senza fretta può fare "la differenza". Credo che davvero la vita vada vissuta godendo di ogni singolo, prezioso "attimo". Con grinta, sicuramente. Con coraggio, forse? Questo mi piacerebbe che il mio lettore leggesse "tra le righe" del mio romanzo: semplici modalità "all'uso" di una storia, quella di ognuno, che và vissuta SEMPRE da "protagonista"...
Quali le gratificazioni dell' essere scrittrice?
"Perché scrivo? Per paura che si perda il ricordo della vita delle persone di cui scrivo. Per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile." (F. De Andrè)
Questo pensiero non mio è sufficiente per rispondere alla domanda che mi viene posta? No, eh ??? Le gratificazioni del mio essere "scrittrice" arrivano indubbiamente con la pubblicazione, con i premi letterari, con ogni sguardo che sfiora le pagine dei libri che scrivo. Tutto qui. Il resto,non conta. Non cerco né gloria né fama. Ma, a dire il vero, se proprio dovessero arrivare... sarei "un'ingrata" a tirarmi indietro, no??? (... e mentre la “narratrice” scrive,sorride sorniona "accarezzando con gli occhi" l'ultimo riconoscimento ricevuto a San Giorgio a Cremano il 5 Dicembre scorso: un Premio Speciale alla Carriera...)
Suoi ospiti per un giorno, cosa conosceremmo subito della sua vita privata?
Direi che se avessi il piacere di avervi miei ospiti anche per un giorno solo, sicuramente vi consiglierei d'indossare scarpe comode e di portare con voi "bagaglio leggero". Vi porterei in giro tra le strade della mia bella città, tra la mia gente, sul mio splendido mare. Riuscireste a starmi dietro? Non credo: io, non mi fermo quasi mai! Il mio lavoro di Wedding & Event Planner, l'impegno socio-culturale per conto dell'Associazione che rappresento, il volontariato, i miei figli, la mia casa, i miei affetti, i miei amici, la mia scrittura... Tranquilli, troverei anche il tempo per cucinare per voi, per una tarantina l'ospitalità è "sacra"...Gradite la cucina pugliese, signori?
"La vita dà e la vita toglie, ma ogni istante merita di essere vissuto". Così sottotitola quest'ultimo suo romanzo. Ce ne sviluppa la sua esperienza a riguardo?
Il modo migliore per rispondere a questo vostro interrogativo è riportarvi un mio pensiero,uno dei tanti annotati sul mio blog. Il 7 Settembre del 2007 scrivevo: "Esperienze come questa ti segnano, è inevitabile. Sei giovane, bella, hai finalmente ottenuto ciò che da tempo desideravi e per cui hai così tanto lavorato ma, a un passo dal possibile...C'era ancora un'altra porta d'aprire...Una nuova prova con cui confrontarsi. Una nuova sfida da vincere."Hei cucciola, come stai ?”. "Na' favola dottore, 'che non si vede?"." Ehm, è imbarazzante ma, sai, ti dobbiamo spogliare "."No problem, dottore. Si accomodino signori, fate pure (in fondo non è andata poi cosi' male. Gran pezzi di figlioli, proprio niente male...). Cose che capitano. Ma, con il senno del "poi", quando ormai tutto è superato, ti accorgi che hai rischiato di perdere qualcosa di "veramente prezioso". Rifletti, rielabori e metabolizzi "l'accaduto".E allora accade che, volti pagina, ricominci a godere anche delle piccole cose, le stesse che magari fino ad allora non avevi avuto il tempo né la voglia di vivere appieno...
Domanda con cui la salutiamo. Altri progetti letterari in vista?
Come ho già detto, di scrivere, io, scrivo sempre. Sulla mia scrivania, una raccolta di racconti attende, da tempo, di essere completata. Stessa cosa per la mia ultima silloge poetica. Per il momento, mi prenderò una pausa e attenderò paziente "ispirazione". La tentazione di rimettermi al lavoro su un nuovo romanzo è forte ma, lo farò soltanto quando, dentro di me, la "storia” chiederà prepotentemente di essere "narrata"...
(La pubblico solo ora, a distanza di un anno perchè, per me, è storia "già vecchia". La "creatura" continua a girare per Fiere mentre, la sua "mamma" è già al lavoro "su altro"...)
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