La mia Africa è un film di Sydney Pollack uscito nel 1985 e ispirato all’omonimo romanzo autobiografico di Karen Blixen. Rivelatosi uno dei maggiori successi degli anni ’80, La mia Africa ha ricevuto le lodi della critica e si è aggiudicato sette premi Oscar (film, regia, musica, sceneggiatura, scenografia, suono, fotografia) e tre Golden Globes.
La storia, ambientata in Kenya tra il 1914 e il 1931, inizia con la danese Karen Dinesen (interpretata da una bravissima Meryl Streep) che arriva a Nairobi per ricongiungersi col marito, il barone von Blixen (Klaus Maria Brandauer), uomo che la trascura e la tradisce. Durante le lunghe assenze dell’uomo, Karen fa amicizia con l’avventuriero Denys Finch-Hutton (un grande Robert Redford alla quinta partecipazione in un film di Pollack). Quando il marito le trasmette la sifilide, la donna torna in Europa per curarsi, ma farà presto ritorno in Africa dove ritroverà Denys e col quale vivrà una struggente storia d’amore.
La mia Africa è un film dalla duplice anima: in una si racconta la storia tra Karen e Denys, ricca di momenti romantici che Pollack dosa sapientemente senza mai far scivolare la pellicola nel patetico, nell’altra il regista ci mostra il viaggio (da sempre metafora di crescita e cambiamento) di una donna alla scoperta di un continente selvaggio, sconosciuto, quasi fantastico.
Altro elemento interessante della trama è il topos del racconto e del potere della parola: Karen è capace di incantare gli ascoltatori nella calda notte africana con le proprie favole, moderna Sherazade che crea storie dal nulla.
A fare da sfondo alle vicende e a impreziosire l’amore tra i due protagonisti c’è poi il suggestivo paesaggio africano: sconfinati spazi verdi si confondono con l’orizzonte agli occhi dello spettatore, il tramonto infuoca con i suoi colori la savana e lo sguardo estasiato di Karen diventa anche il nostro.
In questo film lirico e contemplativo possiamo ammirare la perfetta interpretazione della protagonista, Meryl Streep, che per il ruolo della Blixen ha imparato perfino a parlare in inglese con accento danese. Nella colonna sonora, oltre alle composizioni di Mozart ascoltate dalla Blixen con il giradischi regalatole da Denys, vanno sicuramente menzionate anche le meravigliose musiche di John Barry (inclusa la stupenda Flying over Africa), premiate con l’Oscar.
Il numero di opere che raccontano l’amore degli europei per il continente nero è davvero incalcolabile, ma solo Sidney Pollack è riuscito, a mio parere, a conciliare il “mal d’Africa” con questa splendida storia d’amore e di crescita personale regalandoci un capolavoro senza tempo.
di Ilaria Pocaforza