Rivendico l’esistenza quieta dei miei anni, seppur si fosse sospinta su baratri di nera pece, in abiti non consoni e stretti, penetrata da anguste sensazioni di primaria quanto inutile importanza; subitaneo e pronto fu il cuore a riallacciarmi le ali ogni volta che il piede s’era ormai sporto oltre.
Proclamo la mia indipendenza dai fatti della vita, dal clamore e dalla rabbia; investo in ciò che amo la mia forza e la mia lealtà, lasciando sul selciato ciò che ostacola solo senza produrre futuro.
Affermo ciò che amo e chi mi è amico, a testa alta, senza temere alcuno e nessun giudizio e grido se posso e proteggo se devo.
Reclamo la mia libertà di scegliere le persone che mi piacciono e di rifuggire da quelle che non gradisco, con le quali nulla vi è di legame né di interesse; non si è fatta tanta strada per dover sopportare tutto in nome del quieto vivere.
Affermo la mia indipendenza, la serenità per me e per chi mi è caro, nel solo intento d’essere in vita per condividerla e goderne.
E’ l’amore il senso della vita.
Chiara