1. Costanza Lindi, raccontaci di te, permettici di conoscerti.
Nasco nelle campagne umbre qualche anno fa, più di qualche anno fa forse. Mi sono avvicinata alla scrittura in tenera età, iniziando con il classico diario: pagine e pagine di racconti su ciò che mi accadeva per paura di dimenticare tutto prima o poi. Non erano tanto gli eventi che mi dilettava annotare, quanto piuttosto parlare di me di fronte a certi avvenimenti. Ad ogni modo ho sempre preferito che fossero i miei fogli a disegnarmi più di quanto possa fare la mia lingua, li considero un po’ come i nostri occhi, diretti, obiettivi e incapaci di mentire. Quindi spero che sarà la mia penna che vi permetterà di conoscermi più di qualunque biografia io possa prepararmi minuziosamente.
2. Di cosa parla il tuo libro?
La mia raccolta di poesie propone un breve “elogio dell’imperfezione”. Ho tentato, in diverse poesie, di far trapelare un’idea di preziosismo e di affetto nei confronti di tutto ciò che riguarda l’essere umano, terreno quindi imperfetto, ma pieno di fascino e degno di essere osservato e “poetizzato” in quanto sono proprio le sue piccole o grandi imperfezioni che lo rendono interessante.
3. Com’è nata l’idea?
Leggendo Alda Merini:
“La poesia è un petalo che cade nel vuoto
in bocca ad un leone che ruggisce.”
4. Quale messaggio vuoi lanciare ai tuoi lettori attraverso questo libro?
“E quando il dolore che ti invade
Ti riconosci viva,
il grido disperato del tuo cuore
diventa un dono da sfruttare.”
(versi tratti da “Il Profumo delle tele di ragno”)
5. La scrittura nella tua vita che ruolo gioca? Come ti ci sei avvicinato/a? Quali soddisfazioni hai raggiunto?
Mi sono avvicinata alla poesia rendendo il mio diario/taccuino sempre più ermetico, sempre più implicito, e forse sempre meno segreto.
Lo scrivere a volte diventa una terapia, solo scrivendo sono riuscita a chiarirmi le idee quando le avevo confuse, a sentirmi meglio in momenti spiacevoli, ad imparare ad osservare la realtà nei dettagli, a sfogarmi da qualsiasi sentimento di rabbia o euforia. Non credo che ormai, dopo tanto tempo, io possa riuscire ad affrontare la realtà senza un foglio ed una penna in quanto la scrittura è diventata, dopo tutto, parte della mia vita a tal punto da essere uno stimolo per arrivare dove sono arrivati grandi autori che riescono ad emozionarmi visibilmente e a influenzare il mio umore in modo evidente.
Per quanto riguarda le soddisfazioni raggiunte credo che derivino dagli obiettivi del poeta, e io ho raggiunto soddisfazioni significative grazie alla scrittura, non associate solo alla mia pubblicazione.
6. Come sei arrivato alla pubblicazione?
Completamente inesperta e sconosciuta nell’ambito, ho inviato il mio manoscritto ad alcune case editrici locali e non e ho contattato anche alcuni forum prima di valutare le proposte di ciascun editore.
7. Come ti trovi con il tuo editore? Ti supporta nella promozione?
Youcanprint è una casa editrice che pubblica on demand, sicuramente conveniente e comoda per chiunque voglia iniziare a farsi conoscere nelle maggiori librerie online.
8. Progetti futuri?
Non credo che qualunque cosa succeda possa ormai farmi smettere di impugnare la mia penna.
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