A maggio si sposa una mia amica. E io che credevo di essere fuori dal giro di matrimoni (è dal 2010 che non vado a un matrimonio).
Il mio primo pensiero è: che vestito? Ho un sacco di vestiti adatti all'estate, ma ai primi di maggio può anche far freddo.
Decido di mettere il mio abito da sposa, che ho tinto di azzurro e fatto adattare alla vita reale: ora appare solo come un abito di sangallo lungo, un po' country ma decisamente insospettabile.
Ma il sangallo da solo non basta, ci vuole anche qualcosa da mettere sulle spalle in caso faccia fresco. Dopo attenta e sofferta meditazione, decido per accessori color cuoio: ho una borsa di mia nonna, adatta all'occasione, e mi comprerò un paio di ballerine (anche le scarpe sono un problema nella mezza stagione).
E quindi subito immagino la stola di un filato color tabacco, magari un po' lucido, magari non uniforme. Decido anche il modello.
Ma dove comprare la lana perfetta? Non ho dubbi: a Torino, da WoolCrossing.
Sabato scorso entro ed espongo le mie esigenze a Federica, disponibile e sorridente come sempre. Le mostro il modello e lei subito va a vedere su Ravelry quali lane sono state usate per quel modello.
Il suo negozio ha un bell'assortimento, ma ovviamente non può avere tutto. Guardando, confrontando, facendo calcoli ed equivalenze (maledette yards! Cos'ha di così orribile il sistema metrico decimale?), siamo arrivate alla conclusione che la lana per il mio progetto poteva essere la Malabrigo Sock.
Sì, costa: ho speso 33 euro per due matasse.
Sì, è "solo" lana, senza cashmere o seta o alpaca.
Ma questa lana è un dono della natura e degli uomini. Ho già avuto per le mani la sua sorella maggiore, la Malabrigo Rios, e lavorarla è stato un enorme privilegio. Oltretutto, durante il lavaggio non si comporta neanche come una lana, rimane serena e morbida come un cotone.
E viene venduta da una persona che, anziché maltrattarmi per aver chiesto un consiglio (successo) o disinteressarsi al mio progetto perché magari non rientrava nello standard delle sue clienti (successo anche questo), mi ha donato qualche minuto del proprio tempo, immedesimandosi e consigliandomi per il meglio.
Ecco perché, la prossima volta che deciderò di spendere 33 euro in lana, aspetterò di andare a trovare i miei suoceri a Torino e passerò di nuovo da questo favoloso negozio.
PS: mi fa ridere anche solo pensare di dover scrivere una cosa del genere, ma questo non è un post sponsorizzato. È solo che mi fa un piacere immenso trovare persone che sappiano fare il loro lavoro, e quando succede mi piace gridarlo ai quattro venti.