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La mia Parigi. Parte tre. From marieclaire.it with love

Creato il 09 ottobre 2013 da Agipsyinthekitchen
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La mia Parigi parte tre.

Appena arrivata, un po' presa da ansie sparse e diffuse ecco arrivare loro: Pierre e Hector.

Sono sempre più convinta del fatto che siamo tutti isole e i ponti che costruiamo ci connettono in maniera indissolubile verso anime belle che accolgono e confortano. Ponti a prova di bomba che rimangono solidi e connettono, vengono attraversati sempre, appena si può per stare un po' vicini e offrirci  beni di conforto che vanno da abbracci, a cibo, a vestiti quando sei in crisi outfit, a baci a profusione, a ombrelli.

Un fast rewind: Pierre è il mio collega parigino. Il rispettivo me nella ville lumiere.

E' entrato nella mia vita due anni fa e abbiamo subito stretto un'alleanza indissolubile fatta di cenette da gourmandise fino a fughe a Formentera, a avventure milanesi al Plastic finite dalla polizia alle 6 del mattino perché avevamo lasciato sul sedile dell'auto le nostre macchine fotografiche che ovviamente sono state rubate - vi ricordate il post sul ladro gentiluomo? Ecco. 

Insomma noi tre insieme siamo i tre perfetti naive..
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Hector - caliente madrileno - è il marito di Pierre e sono due pasticcini, anzi i miei pasticcini adorati.

Si amano da circa otto anni di un amore vero, profondo e commovente: Hector guarda Pierre come se fosse magico. 
Pierre è geloso persino dell'aria che Hector respira.

Conoscono tutte le mie vicissitudini amorose, interpretano le mie paure e le razionalizzano offrendomi ramen caldi e foie gras.

Ci avventuriamo post sfilate verso ristorantini sconosciuti, bettole dove non entreresti mai per poi scoprire mondi di cibo cucinato in maniera deliziosa, divinamente servito in ciotole di plastica e posate di cartone.

Amiamo le stesse cose: i noodles pieni di brodo confortante, Glee, internet, Valentino, la isla bonita, la vita semplice fatta di piaceri semplici, il buon vino, il vento, il cioccolato,  i gyoza grigliati, Woodkid.

Mal tolleriamo chi urla e non ha atteggiamenti coerenti, gli egoisti e chi non ama dormire.


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Così: un pomeriggio di fine settembre, tre amici per pranzo: eccoci qui. 

In una casa fatta di parquet chiaro e caminetti, soffitti decorati, luce del sole,  che tutti sanno che con i mesi con la "r" il Sole fa venire il raffreddore.

Una ricetta di Hector che mi ha conquista con un sorriso:  ecco quindi un gitane in the kitchen.


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Ceviche di Orata

Tagliare un filetto di orata (circa150g) a piccoli cubi e metterli in una ciotola di vetro abbastanza capiente: aggiungere del sale, del pepe di cayenna marinato fresci equalche grano di pepe Sichuan . Coprire il tutto con il succo di 2-3 limoni grandi e lasciate marinare per una notte in frigorifero.

Tagliare un avocado e disporlo attorno a un piatto da portata, come "corona". Disporre sopra il pesce scolato dal succo della marinatura. Mi raccomando questo succo non buttarlo, ma conservantelo a parte.
Aggiungere del coriandolo appena tagliato, fresco, sia al pesce sia al succo. tagliare mezza cipolla rossa, il più possibile sottile, e immergerla per qualche secondo in un po' di succo di lime, per far passare un po' di acidità.
Dopodichè, disporre le cipolle sopra il pesce e l'avocado e aggiungere altro coriandolo fresco.
"Sprinkle" del fleur de sel, versare un po' di succo di limone della marinatura e aggiungere un po' di olio di oliva.
oggi mi trovate quihttp://www.marieclaire.it/Cucina/Il-blog-di-Alice-Agnelli

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