che raccoglieva piccoli bottoncini per camicia, gancetti e automatici di metallo. Ormai sposata e fuori casa da anni, l'avevo dimenticata . Ma, soprattutto, non conoscevo la storia * che mamma mi raccontò in quella occasione. Quella narrazione fece scattare in me una specie di colpo di fulmine e da allora ho iniziato a raccoglierne di ogni tipo (e non solo di latta, per la verità: mi piacciono tutti i tipi di scatola...sarebbe interessante interpellare uno psicologo...)
fino ad averne circa duecento e forse più tutte stipate nel sottotetto

tanto che, come strane matrioska, le più grandi contengono le più piccole perché altrimenti non saprei proprio dove metterle.Alcune, piccolissime, stanno sul palmo della mano

Altre, più grandi, ancora oggi assolvono compiti come questo:

Fate una visitina virtuale a La casa delle scatole di latta . Si trova a Gerano (Roma) ed è l’unico Museo Italiano dedicato alle Scatole di Latta.
*La storia della scatola che apre questo post la racconterò un'altra volta: merita un testo a parte.





