L’appartenere a una chiesa politicamente non è sempre cosa buona e giusta. Se è per quello, se vogliamo vedere, non lo è neppure l’appartenenza a una chiesa religiosa. Ogni chiesa politica, così come ogni religione, ha le sue verità e i suoi lati positivi così come ambedue hanno i lati negativi. Fatto sta cogliere, quindi, il meglio.
Per quanto riguarda la politica questo vale fino a quando si capisce che c’è ancora qualcosa di buono da cogliere, e quando non ce n’è più lasciare perdere. La coerenza in sé e per sé, non ha senso ed è dannosa. La coerenza di un uomo si vede alla fine della vita e non nelle scelte quotidiane.
Per quanto riguarda la religione io, da tempo, non mi definisco di religione cattolica (cristiana), bensì di filosofia cristiana, non disconoscendo quindi la religione ma facendola assurgere al rango di filosofia o, meglio, dandole il ruolo di metafora per comprendere la filosofia. Come una parabola serve per fare capire meglio e fissare un concetto, la religione ha la stessa funzione: rendere visibile alla maggior parte della gente, in maniera più semplice, l’unica verità della filosofia che, al contrario della religione che può essere interpretata in diversi modi, secondo gli usi e costumi dei popoli – è unica.
Quindi, mentre la verità della filosofia (a questo punto non più religione) è unica, la verità della politica è in continuo divenire.
Che senso ha sentire dire “Io ho sempre votato per quel partito e lo voterò sempre”? Io, per esempio, avevo sempre votato per un’area politica perché in teoria portatrice dei valori in cui credo. Ma si può continuare a votare un’area politica solo in base ai valori in cui si crede, quando questa poi tradisce quei valori e li riduce a meri specchi per le allodole? No! Penso proprio di no. Allora, considerando che, come ho già detto, la coerenza di una persona si vede alla fine della vita, non voto più per quell’area che mi ha preso in giro, ma continuo a votare per gli stessi valori che penso di intravvedere in un’altra area.
Morale: l’importante, in politica, è essere coerenti coi propri principi, non con quello che, dolosamente, ti si vuole dare ad intendere.
IL CRONISTA
La mia politica è qualcosa in divenire