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La mia prima paranoia

Creato il 18 novembre 2010 da Willoworld

LA MIA PRIMA PARANOIA

Eppure la giornata era incominciata nel migliore dei modi, addirittura con una colazione vera, un mela con il torsolo e tutto, e non quello schifo sintetico che rifilano agli Infrarossi. D’altronde il terzo clone del mio personaggio Virgil, sfoggiava con orgoglio i colori del livello Blu, il che voleva dire che ero una mezza celebrità nel nostro dipartimento.

Non sono mancate le solite divergenze tra i membri del gruppo, mentre sorseggiavano beatamente del sintho-coffee e ci godevamo quel sontuoso pasto. Victoria, che sedeva alla mia sinistra, se ne è uscita, rivolgendosi agli altri del gruppo, con un un appellativo decisamente sovversivo. “Compagni!” ha esclamato, e Vince, che sedeva davanti a noi, non ha perso tempo a dimostrare la sua lealtà al Computer. Ha estratto la sua pistola laser, l’ha puntata alla testa della donna, e dopo averla apertamente accusata di tradimento le ha fatto saltare le cervella.

In quel momento il led del nostro portatile si è acceso e il Computer ci ha convocati nella stanza N. 354 per fornirci i dettagli di una segretissima missione. Mentre ci muovevamo verso il luogo dell’incontro, il quarto clone di Victoria ci ha raggiunti. Eravamo di nuovo tutti insieme, pronti, risoluti e, naturalmente, molto felici. Perché si sa, al Complesso Alfa, la felicità è obbligatoria.

Purtroppo la missione consisteva nel vestire i panni di un gruppo di operai Infrarossi ingaggiati dall’azienda Fresh Intestine, maggiore produttrice di salsicce sintetiche della città, e di investigare su un certo Alan “O”, responsabile del reparto nel distretto MUD. Alan era probabilmente un sovversivo, ma al Computer servivano le prove, e noi gliele avremmo fornite.

Ma mentre ci recavamo al distretto MUD, non senza qualche difficoltà dato che agli occhi di tutti (anche del Computer, perché la missione era davvero segretissima!!) eravamo solo degli insignificanti Infrarossi in incognito, Alan “O” ha pensato bene di batterci sul tempo lanciando il suo sesto ed ultimo clone sui binari del nostro treno. Al Computer però non sarebbe bastato sapere che il presunto traditore si era suicidato. Avrebbe preteso le prove del suo tradimento e i nomi degli eventuali complici.

Perciò ci siamo recati alla Fresh Intestine ed abbiamo incominciato ad investigare, con i soliti problemini delle matricole. Dato che era tardi e non avevamo la possibilità di ottenere i moduli BQ276625/D per farci assegnare un alloggio per la notte, siamo stati costretti a girare per le caffetterie del reparto. Inoltre, dalla succulenta mela del mattino, non avevamo mangiato nulla, così abbiamo ordinato il menù riserbato agli Infrarossi (ovviamente drogato), che si muoveva in maniera poco invitante nel piatto. Un agente si è accorto che non riuscivo a mangiarlo, mi ha chiesto se mi piaceva ed io ho risposto che il cibo era buonissimo ma che ero un po’ indisposto. A quel punto mi hanno portato d’urgenza al pronto intervento e mi asportato per errore un braccio. Stranamente mi è tornato subito l’appetito e mi sono buttato sulla cena che mi aspettava in caffetteria, e che ancora non aveva smesso di muoversi. Purtroppo lo stomaco non è riuscito a trattenerla. Tempestivo il solito agente mi ha intimato di raccattare tutto (con un braccio solo, quello che mi era rimasto!) e di riprovare a mangiare: “di solito, dopo averla vomitata, diventa più facile da tenere dentro!”

Passata la notte, siamo tornati ad investigare presso la Fresh Intestine, e non sono mancate un bel po’ di esplosioni, di insurrezioni e di pirotecnici attentati terroristici da parte dei soliti comunisti mutanti. Ma ci sono pericoli più seri di un Cannone Megadeth caricato con proiettili al plutonio.

È triste perdere un un clone per colpa di un agente Verde che per difendersi dalle accuse di un suo superiore, ti accusa apertamente di tradimento. Ma forse è ancora peggio sbagliare a compilare un modulo di transito presso l’ufficio CPU. E così sono rimasto con il mio ultimo clone, il sesto, ma alla fine sono riuscito insieme agli altri a portare a temine la missione. O almeno così credevo.

Purtroppo, per recuperare le prove che incriminavano Alan “O”, una delle telecamere mi ha beccato a rubare negli uffici della Fresh Intestine. La punizione per un atto del genere consiste ovviamente nella terminazione di un clone, il mio sesto ed ultimo…

…ed così che è andata a finire la mia prima, entusiasmante e folle avventura nell’universo Orwelliano di Paranoia.

Fonte: Storie di Ruolo

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