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La mia strada fino a qui: Confessioni di una scribacchina #4

Creato il 12 novembre 2014 da Alessandrapaoloni @Leilamira
Forse dovrei iniziare questo post con la classica frase "c'era una volta"...
Mh... proviamo.
C'era una volta una bambina che quando scoprì l'esistenza dei libri non fece altro che desiderarli perché, grazie alla sua già fervida fantasia, aveva capito che i libri fossero portali proiettati verso altri mondi e che aprissero la mente facendole vivere tante altre vite. Crescendo quella bambina scoprì di voler attraversare quei portali con le sue gambe e iniziò così a scrivere i suoi primi racconti, scoprendo una passione che l'avrebbe accompagnata per tutta la vita e vivendo un sogno personale, che sarebbe diventato pubblico solo intorno ai vent'anni di età.
Questa bambina naturalmente ero e sono io e ripensando a lei, e a tutto quello che ha passato, mi viene quasi voglia di stringermela al petto e di coccolarla. 
Non scorderò mai questa bambina e scrivo questo post per annunciare che finalmente ho fatto quello che in gergo viene definito "il salto". Ho firmato con un grande editore cedendogli i diritti di "Ti regalo l'amore", il romance ironico che ho pubblicato su amazon a settembre.
E io ancora non ci credo.
Non metabolizzerò mai la notizia perché nella memoria ho ancora quella bambina che leggeva fino all'una di notte e sognava di poter un giorno vedere la propria storia in libreria (adesso non leggo più la notte perché altrimenti la mia miopia peggiora e i mal di testa vanno da sé).
Dopo anni di gavetta (io ho esordito nel 2008 e da allora non mi sono mai fermata se non nel 2011) finalmente sono riuscita a realizzare (in parte) il mio sogno. Dico in parte perché per me questo non è un arrivo... ma un nuovo punto di partenza. La mia strada fino a qui non si è interrotta, non si è bloccata ma ha subito una variazione inaspettata, una salita che io percorrerò come ho sempre fatto: con caparbietà e onestà. Sì perché durante questi lunghi anni non mi è stato mai regalato nulla, ho contato solo sulle mie forze, dubitando a volte di me stessa, cedendo alle chiacchiere sulle case editrici (infondate nella maniera più assoluta), maledicendo a volte la passione e subendo attacchi personali.
Mi hanno preso tutti per pazza. Alla domanda "cosa fai" io rispondevo sempre "scrivo". E lì partivano le occhiate pietose e interrogative. Manco fossi stata un'aliena caduta dallo spazio. Molte accuse mi sono state fatte come "stai sempre al pc", "con la scrittura non ci fai niente", "è tutto tempo perso". Io me ne sono altamente infischiata e sono andata avanti, in onore di quella bambina che restava fino a tarda notte a leggere e a sognare ad occhi aperti.
Vorrei che mia nonna fosse qui. Ho perso mia nonna a febbraio, lei che era una delle mie prime lettrici. Una di quelle che mi spronava e che ha assistito a tutto il mio percorso letterario (se così si può definire). Oggi non c'è più e non ho potuto darle questa bellissima notizia. Ma si sa, il tempismo  si è sempre fatto beffe di me... Così come mi ha beffato durante questi anni in cui vedevo gente farcela e io ad assistere in panchina nonostante tutti gli sforzi.
Dal 2008 io pubblico, faccio presentazioni, eventi ecc... Chi mi sta vicino lo sa quanta passione e dedizione c'ho messo. Chi mi sta vicino ha assistito ad ogni mia piccola vittoria o sconfitta e mai, dico mai, mi sono pentita di quanto ho fatto. E ho fatto tanto. Non m'importa se ora c'è gente che sparla di me, se a qualcuno può dar fastidio questo mio nuovo inizio. Io ho faticato, ho pianto e ho riso per arrivare a questo punto. E rifarei tutto da capo. A testa alta, perché non ho chiesto niente a nessuno.
Cosa accadrà adesso? Non lo so. Il pensiero mi spaventa ma lo fa dolcemente.
Per adesso voglio pensare agli anni trascorsi a sognare, alla bambina che ero e che sono. Alle lacrime versate per quei rifiuti che mi hanno portata dove sono oggi.
Tutto il resto è scrittura. Perché io resterò sempre la scribacchina folle che sono sempre stata, quella eclettica che cambia genere, che muta pelle perché deve testare i suoi limiti e le sue capacità.
Io sono così.
Questa in breve è la mia storia.
E ci sono parti ancora tutte da scrivere.

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