Ieri pomeriggio alle 16.30 circa, è uscito allo scoperto il mio pronipote, dopo quattro giorni di travaglio snervante! Non ne voleva proprio sapere di farsi vedere, forse sapeva già che cosa lo aspettava fuori dal suo nido che lo ha protetto per nove lunghi mesi. E’ un bambino molto bello, dolcissimo e con un sorriso da angioletto. Già! Un tempo i bambini nascevano con gli occhi chiusi come i gatti e prima di aprirli, passava diverso tempo, ora non solo hanno gli occhi aperti da subito, ma sorridono dopo pochi minuti dall anscita! E’ stato un regalo bellissimo dopo ciò che la mia famiglia ha trascorso, lui porterà di certo una ventata di ottimismo e di vita in tutti noi, è il Gesù Bambino che tutti attendevamo e quest’anno possiamo affermare che è arrivato veramente. Dovete sapere che io e gli altri componenti della mia famiglia d’origine abbiamo sempre fatto molta confusione sui rispettivi ruoli che ognuno di noi riveste. Mia sorella per esempio, più grande di me di ben diciotto anni, l’ho sempre considerata la mia mamma, pur sapendo che era mia sorella. Di conseguenza mio cognato (pace all’anima sua!) per me era il mio secondo papà. Io però un papà ce l’avevo già, ma quando ero piccina lo vedevo come un nonno severo, dato che aveva già i capelli tutti bianchi e dimostrava molti più anni di quelli che in realtà aveva! La mia mamma, stessa cosa: a volte l’ho considerata mamma, a volte un’estranea, a volte una baby sitter, avete presenti quelle nanny inglesi o le Tagesmutter tedesche? Proprio mamma nel senso stretto e affettuoso della parola non sono mai riuscita a sentirla. Ora che ha novanta anni suonati a maggio, la risento un poco più mamma, ma se la guardo attentamente mi sento di considerarla la mia nonna. Arriviamo al neo papà, il mio unico nipote figlio di mia sorella: ieri è diventato papà di Alessandro, io e lui ci siamo sempre considerati fratello e sorella, dati i soli otto anni che ci dividono. Lui essendo figlio unico, non mi ha mai chiamata zia, ci mancherebbe altro, ma solo Faby. Quindi se le cose stanno così, io da ieri sono diventata zia e non pro zia, titolo che ripeto mi va molto stretto! Infine c’è la figura rassicurante ed indispensabile nella crescita di un bambino: la figura dei nonni, io ho conosciuto e poco, solo la nonna materna, ma di lei ho un ricordo vivo e nitido. E’ morta quando avevo tredici anni, perciò la ricordo benissimo. E’ l’unica figura parentale che ho semprecollocato nel ruolo giusto, senza confusione e senza smarrimento alcuno. Lei era proprio la mia nonna, la dolcissima e paziente nonna che tutti noi vorremmo avere, quella alla quale confidare i segreti, quella che non giudicava mai, a diversità di sua figlia, cioè mia madre. Insomam la nonnina delle favole, con la crocchia di capelli in testa, lo scialle sulle spalle e le caramelle in tasca da distribuire ai nipoti! La nonna ha trascorso gli ultimi anni della sua vita a casa mia, ho dormito nel grande lettone a barca con lei, ho assistito alla sua fine e ne conservo un ricordo speciale, mai sbiadito negli anni. Ora che è arrivato questo bambino, i miei figli diventano cugini di secondo grado con lui, ma si sentono dei quasi zii a tutti gli effetti, considerando il padre, cioè mio nipote come il loro fratello maggiore. Ben sapendo che è il loro cugino. Che cosa ne dite di queste stranezze ed inversioni di ruoli? Forse siamo strambi, diversi dalle altre famiglie, con molta confusione, pur avendo ben chiaro chi siamo e che cosa rappresentiamo gli uni per gli altri. Come dire: uno per tutti e tutti per uno! Nei miei 5 lustri di vita ho sempre assistito a molta comunione ed unione di intenti, ho sempre visto ed imparato che se uno della famiglia aveva bisogno e stava male, c’era l’altra o l’altro ad aiutare. A prescindere dal ruolo che ricopriva. Quando io e il mio primo figlio eravamo in grosse difficoltà, causa la sepazione dal mio primo marito, mia sorella e mio cognato ci hanno aperto le porte di casa loro, ci hanno raccolto ed accudito per diciotto mesi! Come farebbero i genitori veri. Vorrei dirvi cari amici che io personalmente come famiglia d’origine, nonostante i presupposti iniziali, sono stata molto fortunata rispetto a tante altre persone: in fin dei conti, ho avuto due mamme, due papà, una sorella, un fratello, un cognato, un nipote, una nipote acquisita, un nipotino, un pronipotino, due figli meravigliosi, un marito insostituibile, una nonna da primo premio. Non potrei desiderare di meglio, so che se avrò bisogno, chi è rimasto su questa Terra, mi aiuterà sempre, come io farò con loro e come ho sempre fatto, non risparmiandomi mai. Ne sono certa, così come certa che questo sarà un bellissimo e diverso Natale!